I tagli del governo a Caf e Patronati, secondo i sindacati non porteranno risparmi, se fossero confermati i patronati si troverebbero di fronte al bivio o di chiudere delle sedi oppure di introdurre delle tariffe. In entrambi i casi chi ci rimette sono i cittadini. Sono questi i motivi che hanno spinto Inca Cgil, Acli, Inas Cisl e Ital Uil a protestare stamani davanti alla sede salernitana dell’Inps di C.so Garibaldi contro i tagli al fondo patronati previsti dalla Legge di stabilità. Nel 2016, se il legislatore non cambierà idea, nelle casse dei patronati entreranno 63 milioni di euro in meno. La scelta del Governo Renzi, nel caso rimanesse inalterata, farà sentire le sue conseguenze sia sulle strutture dei patronati, costretti a tagliare il personale, sia sui cittadini, che non potranno più ottenere gratuitamente molte pratiche, dalla maternità alla pensione, dagli infortuni alla previdenza complementare, solo per citare le più richieste.
In realtà secondo i sindacati il Governo si appropria già indebitamente di una parte di questo contribuito perché i cittadini quelle pratiche già le pagano in quanto il fondo viene alimentato con un prelievo pari allo 0,50% sulla contribuzione di ogni lavoratore.
In Italia i patronati danno lavoro a circa 5.200 persone. Dal primo gennaio 2016, il 25% di questi lavoratori potrebbe essere lasciato a casa perché, dopo i tagli, non ci sarebbe la copertura finanziaria per gli stipendi.
I patronati sono un servizio vero che fa risparmiare allo Stato 664 milionidi euro all’anno per pratiche che dovrebbero svolgere Inps, Inail e ministero dell’Interno.
In attesa di essere ricevuti dalla presidente della Camera Laura Boldrini i rappresentanti di Acli, Inas Cisl, Inca Cgil ed Ital Uil hanno tenuto il sit in dinanzi la sede dell’Inps contro il Governo distribuendo materiale informativo della Campagna#iocimettolafaccia #xidiritti, consegnando formalmente poi a conclusione della mobilitazione il documento della campagna alla Direzione generale dell’Inps di Salerno.