La Salernitana conquista all’ultimo respiro una vittoria pesantissima per la classifica e per il morale. I granata dovevano vincere per staccare il Verona e lasciarsi alle spalle le scorie della pesante sconfitta di Reggio Emilia. Operazione non semplice e nemmeno scontata, sia per le oggettive difficoltà della gara sia per gli imprevisti che hanno costretto Nicola a rivedere ulteriormente le sue scelte. Lovato out per un problema alla caviglia nel riscaldamento, Maggiore, schierato da mezz’ala dopo essersi sacrificato in regia, messo ko da un problema muscolare dopo una manciata di minuti: sembravano avvisaglie di una giornata difficile che s’è risolta in una generale esultanza finale. In difesa ha trovato spazio Pirola, in mediana è subentrato Vilhena. Il giovane difensore scuola Inter è entrato bene ed ha mostrato grande saldezza di nervi. L’olandese ha alternato qualche giocata di qualità ad altre meno precise, ma nel complesso è apparso più calato nella parte rispetto a precedenti esibizioni. In mezzo al campo Radovanovic s’è fatto sentire dando protezione alla difesa, ma è stata decisiva la prestazione di Lassana Coulibaly, tornato in versione settepolmoni. Baricentro più basso, esterni più schiacciati sulla linea difensiva, punte incaricate di ripartire con combinazioni veloci e di dare una mano in fase di non possesso: Nicola ha chiesto ai suoi di interpretare uno spartito tattico diverso dal solito e la squadra ha mostrato umiltà ed applicazione, anche se in alcuni momenti la tentazione di indossare il vestito della festa ha assalito qualcuno. Sbloccato il risultato con Piatek, innescato alla perfezione da Bonazzoli, la Salernitana non è riuscita ad approfittare di un momento di sbandamento del Verona che lo ha superato senza danni e con la traversa colpita da Gunter. Nella ripresa Doig ha incrementato la spinta e per Candreva sono aumentate le difficoltà in fase di copertura. Proprio un cross dello scozzese ha portato al pari di Depaoli, propiziato anche da una evidente dormita di Sepe e compagni in area di rigore. Il Verona ha creduto nella vittoria ed ha continuato a spingere. Il Var ha tolto agli scaligeri un rigore che Ghersini aveva loro assegnato per un presunto tocco col braccio di Radovanovic, poi il palo ha evitato il gol dell’ex di Verdi. Nel finale la Salernitana ha piazzato la stoccata letale con la combinazione tra Vilhena, Botheim e Dia. Il norvegese ha preparato la tavola per il Re Leone che ha fatto ruggire l’Arechi con un sinistro a giro imparabile per Montipò. Il parapiglia seguito all’invasione di un tifoso produceva l’espulsione di Radovanovic che mancherà a San Siro. Intanto, sono arrivati tre punti pesanti che danno tranquillità e fiducia al club ed al gruppo.
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