Impossibile dormire in una notte dolce, magica, o semplicemente granata. Davide Moro è stato un leader in campo ed ha onorato, a promozione acquisita, anche la promessa di intonare il Nessun Dorma. Lo ha fatto senza denotare il minimo imbarazzo, anzi. Sicuro in campo, disinvolto anche al microfono, l’ex dell’Empoli ha regalato un’esibizione canora niente male ai suoi compagni di squadra con cui ha fatto festa fino all’alba. Festa della squadra e dello staff, con familiari al seguito, ma senza Menichini e senza la proprietà. Il tecnico toscano è sceso dal pullman su cui i granata hanno attraversato le vie della città all’altezza dell’hotel Mediterranea, mentre Lotito e Mezzaroma si sono goduti la festa dall’interno del bus che è giunto fino alla centralissima via Roma in un tripudio di fumogeni, clacson, cori, sciarpe e bandiere granata. Dall’Arechi al Vestuti, la festa granata ha raggiunto tutti gli angoli della città. Una staffetta ideale tra lo stadio in cui si era appena celebrata la conquista della serie B a quello che era uscito di scena proprio nel giorno di un altro, attesissimo ritorno tra i cadetti quello del ’90. E’ stata festa grande, piena, vera. Un’esplosione di entusiasmo, dopo anni di attesa perchè le recenti promozioni dell’era Lotito – Mezzaroma erano solo un viatico verso l’approdo più agognato. Appena giunta la notizia che a Benevento il Messina aveva strappato un punto, grazie al gol di Nigro, salernitano di Eboli, all’Arechi sono cadute tutte le cautele: tutti ad esultare, dai calciatori in campo ai tifosi sugli spalti, per un traguardo conquistato con due giornate di anticipo. In campo, poi negli spogliatoi, la festa è partita ed è stato un crescendo. Un’apoteosi, una liberazione, un bagno di folla. Calciatori a cantare sul tetto del pullman, ma anche a godersi lo spettacolo nello spettacolo di una città impazzita di gioia. Da Pastena al Teatro Verdi è stato un tripudio di colori e suoni. E’ stata una lunga, intensa, bellissima notte granata. Una notte di festa, di gioia, di partecipazione popolare. Salerno se la meritava: dopo anni di delusioni, è stata la notte del riscatto calcistico per una città che ha atto registrare numeri da record allo stadio e che lascia finalmente la Lega Pro per ritrovare, cinque anni dopo l’ultima apparizione, la serie B. E la festa è solo cominciata…
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