Scappa per andare in caserma dai carabinieri a riferire cosa ha visto appena entrata nella casa, una delle nipoti di Gilda Candreva, 76 anni, la donna uccisa a colpi di coltello da un’altra nipote nella sua abitazione a via Tavernelle 58 a Capaccio Paestum. La donna ascoltata dai carabinieri abita di fronte e parla della zia come una donna pacifica che mai avrebbe potuto far del male. Fuori microfono dice che ha sentito le urla ed è fra in casa dove ha pensato che la zia fosse svenuta. Ma poi il sangue e la tragedia è apparsa nella sua piena gravità. La minore, arrestata in flagranza di reato è stata trasferita all’alba nel carcere di Nisida. Il tutto sarebbe avvenuto, presumibilmente, al culmine di una lite. Anche la ragazza, infatti, ha riportato una lieve ferita al braccio per la quale è stata medicata all’ospedale di Eboli. Da quanto si apprende, dal momento in cui è stata arrestata, non avrebbe parlato. Gli investigatori, dunque, sono al lavoro per capire cosa possa aver provocato una tragedia definita da tutti inimmaginabile. La 16enne – che è vicina a compiere i 17 anni – non ha mai avuto problemi di alcun tipo e che potessero lasciare presagire qualcosa. Nemmeno i genitori, sconvolti per l’accaduto, riescono a darsi una spiegazione. La nonna viveva da sola nell’abitazione di via delle Tavernelle, a due passi dal Parco archeologico di Paestum. Era rimasta vedova e, qualche volta, la nipote si recava a farle visita. Probabile che anche ieri si sia recata a casa sua per lo stesso motivo. Quello che è accaduto, poi, è ancora tutto da ricostruire. Dagli accertamenti è emerso che l’anziana è stata colpita quattro volte alla schiena, una volta alla nuca e un’altra all’addome. L’arma utilizzata è un coltello a serramanico che è stato rinvenuto accanto al cadavere e sequestrato dai carabinieri. La ragazza, dopo aver compiuto il gesto, è uscita in strada dove è stata trovata dai militari. La salma della nonna è stata trasferita all’obitorio di Eboli dove sarà sottoposta ad autopsia. Le indagini sono coordinate dalla Procura per i minorenni di Salerno. Una delle testimoni ha raccontato ai carabinieri che pensavano che la zia fosse svenuta. Ma le vistose macchie di sangue oggi ancora ben visibili sull’asfalto raccontano un’altra storia. Tutti sul posto, in via Tavernelle 58 a Capaccio Paestum, parlano di Gilda come una donna tranquilla, pacifica che mai avrebbe potuto fare del male ad un nipote quasi a voler smentire subito una versione riportata da alcuni giornali in base al quale la nipote avrebbe riferito di essere stata colpita per prima dalla nonna. Questa versione è stata smentita anche dal comandante della compagnia carabinieri di Agropoli e del reparto operativo, il capitano Fabiola Garello che sta lavorando con i suoi uomini alla ricostruzione della dinamica, ma soprattutto del movente. Nella strada che ospita numerosi locali ed alcuni residenti nessuno sa darsi una spiegazione e pace per quanto è accaduto. Un’altra vicina, il cui marito è cugino della vittima, continua a ripetere che non è possibile che Gilda era una donna pacifica che voleva bene ai nipoti e al suo cagnolino.
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