SALERNITANA: A MONZA BRUTTA SCONFITTA –

La Salernitana va in vacanza con novanta minuti di anticipo ed a Monza scende in campo distratta, abulica, senza idee e con le gambe molli. Ne commettono di tutti i colori i ragazzi di Nicola, che subiscono il palleggio del Monza che li fa girare a vuoto e poi li infila. Palladino assegna a Rovella il compito di alzare la pressione, mentre Pessina è il nume tutelare del giovanotto di proprietà della Juve che sta crescendo bene e in fretta. Caprari porta a spasso per il campo i difensori, Dany Mota è un satanasso che si prende gioco di tutti e Colpani è una vera delizia tra le linee. Qualità e quantità, ma soprattutto grandissima intensità: il Monza ha fame e vuole fare un sol boccone di una Salernitana che si presenta con Botheim in attacco e Radovanovic in regia, ma che non ha sangue vivo e passione come vorrebbe vedere sotto i suoi occhiali scuri Danilo Iervolino. Il presidente è in tribuna con l’ad Milan ed assiste infastidito e deluso alla non prestazione della sua squadra che regala il primo gol per un errato controllo di Daniliuc: Mota se ne va e smarca Carlos Augusto, una furia sulla corsia sinistra che fa ammattire Mazzocchi, il cui sinistro è corretto dal tallone di Bronn e scavalca Sepe. Il secondo gol è la fotografia dello stato di confusione mentale della Salernitana. Daniliuc si fa scavalcare dal pallone, forse abbagliato dal sole, Mota se ne va e di sinistro infila Sepe. Nella ripresa entrano Valencia e Bohinen, Piataek e Candreva, ma la Salernitana fa solo il solletico alla difesa di casa, anche se almeno ci mette un pizzico di grinta. Quando Candreva stende Mota in area, l’arbitro lo ammonisce per la seconda volta dopo il giallo sventolatogli sotto il naso quando era in panca, ed indica il dischetto. Pessina fa tris e la Salernitana esce definitivamente dal campo, nemmeno salutata dai suoi delusissimi tifosi. Peggio di così non si poteva chiudere. La sosta servirà, eccome.

Autore dell'articolo: Redazione