Sono ragazzi minori appartenenti a famiglie insospettabili, figli di professionisti, avvocati, magistrati professori universitari che senza motivi nella notte tra il 9 ed il 10 scorsi divisi due gruppi di giovani si sono fronteggiati nell’affollata piazza Gloriosi, a Pastena scatenando una violenta rissa nel corso della “Notte Bianca” organizzata dall’Amministrazione Comunale. Nella mattinata odierna la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di 16 minorenni di nazionalità italiana, indagati a diverso titolo, allo stato delle indagini, per i reati di rissa e lesioni. le misure della permanenza domiciliare riguardano dieci minorenni mentre nei confronti di altri sei scatta come restrizioni l’affidamento ad un percorso di rieducazione social attraverso servizi sociali e studio con una serie di obblighi, come il rientro non più tardi delle 23, ed il divieto di consumare alcool e droghe. L’età media si aggira intorno ai 16 anni. La maggior parte dei ragazzi coinvolti provengono dal centro della città di Salerno. Insomma non siamo davanti come nel caso di episodi precedenti ad un scontro tra baby gang appartenenti a zone diverse della città. Ritornando all’episodio che ha visto al lavoro gli agenti della squadra Mobile di Salerno coordinati dal dirigente Giovanni Di Palma, le indagini erano partite subito: la Polizia era infatti presente sul posto come attività di controllo e si supporto alla Notte Bianca. Gli agenti sono dunque intervenuti per sedare la violenta lite scoppiata tra alcuni giovanissimi, alcuni dei quali sono stati soccorsi in ragione delle lesioni riportate. Solo aggressioni fisiche e nessun tipo di arma. All’indomani degli eventi, la Procura della Repubblica per i Minorenni, guidata dalla Dottoressa Patrizia Imperato, ha immediatamente delegato le attività di indagine alla Squadra Mobile di Salerno, alla Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Salerno ed alla Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Procura. Gli esiti delle attività condotte congiuntamente hanno così permesso di ricostruire la dinamica dei fatti. Si sono rivelati particolarmente utili le analisi delle chat estrapolate dai cellulari dei giovani identificati sin da subito.
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