INCENDIO AL RUGGI DI SALERNO, DUE INTOSSICATI ED INCHIESTA INTERNA SULLE CAUSE –

Forse un mozzicone di sigaretta gettato via ancora acceso e finito attraverso una di queste grate nei locali interrati che si trovano sotto l’area dell’Obi, l’osservazione breve intensiva collegata al pronto soccorso del Ruggi potrebbe essere la causa del principio di incendio che ha sprigionato un acre ed intenso fumo ed ha reso necessario allontanare le persone, pazienti e dipendenti dal pronto soccorso e sospendere le attività intorno alle quattro di questa mattina. Il bilancio non è grave perché soltanto due persone, una guardia giurata, F.S. di 40 anni della cooperativa in servizio presso il Ruggi ed un operaio della squadra antincendio, C.B., di 61 anni si sono leggermente intossicati ed è stato necessario ricorrere ad un passaggio nella camera iperbarica. Al lavoro i vigili del fuoco ed i carabinieri del nucleo radiomobile, guidato dal capitano Malaspina che hanno coordinato le operazioni di trasferimento dei pazienti. Ci sono volute tre ore di stop affinché il pronto soccorso tornasse pienamente operativo e senza intoppi straordinari, oltre quelle che sono già le intense e normali attività del presidio di emergenza dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio. Al lavoro anche le ditte specializzate nella rimozione delle parti e del materiale bruciato per ripulire l’intera area, mentre i tecnici specializzati hanno esaminato i vani per capire se ci sono stati danni ad altre parti. Al momento la parte interessata dall’incendio è interdetto alle persone non autorizzate. Si indaga anche per capire perché nel locale c’era materiale infiammabile. Come dicevamo all’arrivo sul posto i vigili hanno constatato che l’incendio aveva interessato il materiale di coibentazione delle tubazioni di adduzione dei servizi installate in un locale adiacente al pronto soccorso. La direzione generale del Ruggi, in una nota stampa, ha confermato che si è trattato di un principio di incendio, domato facilmente anche con l’ausilio degli estintori in dotazione alla struttura ospedaliera ma ha comunque affidato ad una commissione interna il compito di fare piena luce su quanto accaduto e di individuare eventuali responsabilità.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro