COMITATO SALUTE E VITA, RESA PUBBLICA L’ULTIMA DENUNCIA/QUERELA –

C’è un’ultima denuncia querela presentata da dieci cittadini salernitani che va ad aggiungersi al corposo numero di documenti della vicenda delle Fonderie Pisano.

Nel corso di una  conferenza stamattina l’ associazione “Salute e Vita”, in collaborazione con “Medicina Democratica”, ha reso  pubblica la denuncia/querela che hanno presentato, lo scorso 28 dicembre, dieci cittadini salernitani, tra i quali il presidente Lorenzo Forte e l’ex dipendente delle Fonderie Pisano Giovanni Landi, lo stesso operaio che, a maggio 2022, al programma televisivo “Le Iene”, raccontava cosa avveniva all’interno dello stabilimento, senza che i lavoratori potessero fermare le vergognose azioni portate avanti dalla proprietà. Tra i firmatari della denuncia anche Anna Risi, che in memoria di sua figlia Antonella, scomparsa a 19 anni a causa di una leucemia mieloide acuta, ribadisce con forza che bisogna continuare a lottare per garantire un futuro sicuro alle nuove generazioni, e Massimo Calce, che paga ancora le conseguenze di un neurinoma dei nervi  cranici e dichiara che, dopo tutti questi anni, i residenti della Valle dell’Irno non sono ancora stanchi di lottare per far emergere la verità che è rivelata dai fatti. Anche Carla Cirillo, altra attivista del comitato “Salute e Vita”, esprime preoccupazioni per il risultato delle sue analisi relative ai metalli pesanti, ma dopo un primo momento di sconforto, le è stato subito chiaro che, l’unica reazione giusta e possibile, era quella di sottoscrivere la denuncia/querela.

Lorenzo Forte stamani nel corso dell’incontro non ha mancato di fare un excursus sulla vicenda dello studio di biomonitoraggio ambientale SPES, che per quanto riguarda le zone circoscritte dei cluster Irno I e Irno II, è stato realizzato in un’area da zero a tre chilometri partendo dal camino principale delle Fonderie Pisano e nel 2017 ha rilevato, nel sangue dei 400 soggetti arruolati scientificamente (campione dei 30.000 residenti del territorio), mercurio e cadmio in concentrazioni cinque volte superiori alla media, ma anche diossina riscontrata a livelli allarmanti.

Con questa denuncia/querela abbiamo voluto mettere in evidenza che nulla è cambiato da quando c’è stato il dissequestro nel 2017 ha detto il  presidente di “Salute e Vita” non trascurando di parlare anche della richiesta di costituirci parte civile per il rinvio a giudizio il prossimo 2 febbraio, in merito al pericolo diossina per la mancata applicazione delle BAT all’interno delle Fonderie Pisano, che nel 2018 portò le sentenze del TAR a riportare la dicitura “esiziale” (ovvero mortale).

In rappresentanza della popolazione vittima di imprenditori che, ad oggi, non hanno alcuna intenzione di chiudere uno stabilimento incompatibile dal punto urbanistico e della salute pubblica e che doveva essere delocalizzato già nel lontano 2006, non ci arrenderemo mai.

Autore dell'articolo: Barbara Albero