Ci sono dei lumini ed un fascio di fiori ormai così secchi da non poter essere neanche distinti, che è un po’ oggi l’amara fotografia di questa storia, che dopo tanto tempo, è ancora senza un colpevole. Fiori putrefatti come quel corpo ritrovato pochi metri dopo nel casolare in via degli Ulivi a Montecorvino Pugliano, tra le colline che separano i Picentini e che non ha ancora un nome. Ma c’è un segno sul collo che fa pensare ad uno strangolamento. Tre mesi dopo il ritrovamento e due mesi dopo l’avvio dell’incidente probatorio il DNA ancora non ha detto se quello è il corpo di Marzia Capezzuti, la giovane scomparsa un anno fa e per il cui presunto omicidio sono indagate sette persone. Il nuovo sopralluogo compiuto oggi da tutto il pool di periti incaricati dal tribunale e dalla procura di Salerno che con il pm Vivaldi ed il tribunale dei minori sta cercando di individuare le responsabilità ha il sapore di una svolta nell’inchiesta. Sukl posto oltre alle telecamere di Tv Oggi c’è anche “Chi l’ha Visto”, la trasmissione della Rai che ha acceso i riflettori sulla scomparsa della ragazza. Nella comunicazione che ha dato appuntamento alle 11 di oggi si fa riferimento alla necessità di proseguire nelle operazioni peritali. Una nuova attività di ispezione nei luoghi di rinvenimento, autorizzata con un accesso temporaneo ai luoghi in sequestro, sotto il controllo anche dei vigili del fuoco per questioni di sicurezza legate alla tenuta del casolare. Il sopralluogo effettivo ha avuto inizio alle 12. Ai pochi giornalisti presenti è stato chiesto di allontanarsi. L’ingresso è stato consentito solo a due persone per volta. ci sono quesiti e domande ancora irrisolte rispetto all’inchiesta ma il professore Alessandro Santurro, docente di medicina legale e perito nominato dal Gip Alfonso Scermino, non ha voluto rilasciare dichiarazioni sulla necessità di compiere un nuovo sopralluogo , a distanza di tempo, e piogge torrenziali nel casolare dove è stato rinvenuto il cadavere. Unica a rilasciare una dichiarazione è l’avvocato c Carmela Landi, del pool di Gentile Nicodemo , l’avvocato che tutela la famiglia di Marzia Capezzuti. E’ lei ad esprimere la rabbia per il tanto, forse troppo tempo necessario ad avere dai carabinieri Ris una risposta sul Dna, mentre la famiglia attende giustizia e di sapere la verità. Se Marzia è stata uccisa, chi lo ha fato è ancora in libertà.
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