SISTEMA SALERNO E APPALTI COOP. INCHIESTA CHIUSA, MA NON PER NAPOLI E DE LUCA –

Non si è sottotratto dal replicare ai giornalisti, ma ha usato poche parole per sintetizzare la sua risposta in merito alla chiusura dell’inchiesta sul Sistema Salerno, sui metodi di assegnazione degli appalti alle cooperative   ma non ha espresso alcuna considerazione personale rispetto agli ultimi atti giudiziari. Così il sindaco di Salerno questa mattina a Palazzo di città a margine di una conferenza stampa.  Non commento le inchieste in corso per rispetto della magistratura e degli indagati ha detto il primo cittadino, all’indomani del provvedimento della Procura di Salerno che  ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 20 persone, coinvolte a vario titolo nell’inchiesta sui presunti appalti truccati al Comune di Salerno per la gestione delle cooperative sociali. Allo stesso tempo non c’è invece alcun avviso di conclusione delle indagini, per i rappresentanti politici coinvolti nell’inchiesta pe l’affidamento dei servizi di manutenzione del verde e dei parchi della città di Salerno,  come il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, o il sindaco Vincenzo Napoli,  finiti nel filone d’indagine degli inquirenti. Il primo cittadino è stato convolto sin dall’inizio, mentre il presidente della giunta regionale ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini per concorso incorruzione il 6 novembre 2021.

Entrambi, assieme ad altre 28 persone, risultano indagati nell’inchiesta che travolse il Comune di Salerno l’11 ottobre 2021.

Il governatore e l’attuale sindaco non figurano dunque tra i 20 indagati cui è stato notificato l’avviso di chiusura inchiesta, un dato di fatto che farebbe pensare ad un successivo filone d’inchiesta della procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli.

L’avviso, depositato nella prima decade di novembre dai sostituti procuratori Elena Cosentino e Gugliemo Valenti, è stato notificato in questi giorni ai legali degli indagati.

Tra questi c’è Fiorenzo Zoccola, detto “Vittorio”,  ritenuto dalla Procura di Salerno, capo ed organizzatore dell’associazione che avrebbe gestito gli affari delle cooperative sociali.

Zoccola, già a processo con rito immediato insieme consigliere regionale della Campania, Nino Savastano,  secondo l’accusa avrebbe mantenuto rapporti con esponenti politici e funzionari del Comune di Salerno  influenzando gli organi politici ed amministrativi competenti per il buon esito delle procedure di affidamento degli appalti.

Autore dell'articolo: Barbara Albero