Aria di cambiamento e novità in casa granata. Dopo la sconfitta interna con la Juventus, Davide Nicola è pronto a rilanciare alcuni elementi nell’undici titolare. In mediana dovrebbe toccare a Bohinen, ma non è escluso anche il debutto dal primo minuto di Crnigoj. In avanti scalpita Federico Bonazzoli che all’andata fu titolare in coppia con Piatek contro gli scaligeri. Suo l’assist per il momentaneo vantaggio granata siglato dal polacco, sempre a segno e con tre maglie diverse contro il Verona. Piatek, però, lunedì potrebbe partire dalla panchina proprio per far posto a Bonazzoli. Dia, che ha segnato i suoi ultimi quattro gol in serie A sempre lontano dall’Arechi, potrebbe essere portato più vicino alla porta, sfruttando le doti tecniche di Bonazzoli, più bravo a cucire il gioco, muovendosi su tutto il fronte e soprattutto sfruttando una indubbia padronanza tecnica. Un centravanti di manovra per poter dare il tempo e la possibilità a Dia di arrivare in zona gol anche con scambi palla a terra e non solo attaccando la seconda palla sul lancio dalla difesa verso la boa centrale. Questo potrebbe essere il piano tattico di Nicola che confermerà Candreva e valuterà se dare un turno di riposo, almeno in avvio, a Vilhena, diffidato come Bradaric che sarà titolare nella linea difensiva che dovrebbe essere ancora a quattro. Nicola valuta qualche accorgimento tattico, ma di base, visto anche il modo in cui si schiera in attacco il Verona, potrebbe avvalersi ancora di due terzini e due centrali e… mezzo. Bronn, infatti, potrebbe scivolare a destra, prendendo di fatto il posto di Sambia, con Troost- Ekong e Lovato, ex di turno, al centro. In pratica la difesa sarebbe a quattro con Bronn e Bradaric più larghi, ma diventerebbe a cinque se il tunisino stringesse la posizione e Candreva giocasse a tutta fascia a destra. Bradaric, a quel punto, farebbe altrettanto sull’altra corsia. Con Gyomber vicino al recupero, Nicola aspetta a breve Maggiore. Proprio ad inizio settimana Mazzocchi avrà un altro consulto col professor Cerulli e spera di poter avere un altro via libera per poter cominciare ad avvicinarsi concretamente al ritorno in campo. Fazio è fermo dalla gara disastrosa di Bergamo e dovrebbe anch’egli tornare a disposizione entro qualche settimana. Il Verona è in salute ed ha subito solo quattro gol nel 2023. La Salernitana è reduce dalla preziosa vittoria esterna di Lecce e vanta una tradizione positiva in massima serie con gli scaligeri. A Verona i granata non hanno mai perso in tre gare di Serie A. Lo scorso anno Djuric, altro ex di turno, e Kastanos griffarono il successo per la formazione di Colantuono nella serata in cui per la prima volta Danilo Iervolino seguì la Salernitana da presidente e proprietario, sebbene non fosse stato ancora firmato l’atto notarile. Verona fatale nel senso che è ancora una volta luogo e scenario di una sorta di appuntamento col destino per la Salernitana. Dal successo in B del ’98 a quello dello scorso anno in A, il Bentegodi è stato spesso crocevia importante per le stagioni granata. Sette punti di vantaggio sulla squadra di casa e la possibilità di giocare due gare interne di fila con Lazio e Monza mettono la Salernitana nella condizione di non doversi giocare tutto in novanta minuti. Del resto, il giro di boa è cominciato da poco. Tuttavia, dopo i segnali intermittenti lanciati nelle prime gare del 2023, alla Salernitana e a chi la guida si chiede un vero e definitivo cambio di passo nella mentalità, nell’atteggiamento, magari anche nella proposta di gioco. Servirà sicuramente avere fame, vincere i duelli individuali contro una squadra che ne fa un mantra, e poi trovare la chiave giusta per sfruttare le proprie qualità per conquistare ancora una volta punti pesanti nella città di Giulietta e Romeo.
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