Il top resta Biagio Antonacci, la cui performanche in piazza Amendola costò all’amministrazione comunale di Salerno intorno ai 350mila euro all incluse. Cifra che all’epoca non fece tanto scalpore perchè evidentemente erano altri tempi, parliamo del 2010. L’anno successivo la Nannini, sempre per il capodanno in piazza, passò all’incasso 270mila euro, trentamila euro in meno, invece, costò Tiziano Ferro nel 2009, evento che nel rapporto qualità-prezzo resta di gran lunga il più azzeccato mai registrato in piazza a Salerno. Quest’anno, invece, “il Volo” costerà alle casse comunali proprio come il concertone della Nannini, il più seguito in assoluto, ovvero 270mila euro, cifra che comprende anche l’allestimento del palco e tutto il contorno fuochi pirotecnici esclusi e da sempre – comunque – conteggiati a parte. Fin qui la fredda cronaca, altro è il commento. Come è naturale che sia quando si ragiona di fondi pubblici destinati ad eventi ludici o spettacoli, il pericolo che si caschi in un bell’esercizio di retorica è sempre dietro l’angolo. Al netto dei gusti musicali e sul punto non si troverà mai una condivisione, la domanda che tutti si pongono è la solita: giusto o no stanziare cifre così importanti per un evento di piazza? I moralisti gridano allo scandalo e non potrebbe essere altrimenti, chi, invece, dall’evento trae un utile, il riferimento è per chi accoglie nelle proprie strutture commerciali le migliaia di persone presenti in piazza, si frega le mani. E’ questa una polemica antica come il mondo in cui si fa fatica ad individuare la ragione e il torto. Perchè se decidi di non fare nulla e destinare un contributo in beneficenza ci sarà sempre chi storcerà il muso, se invece produci un evento mediocre sarai sempre accusato di aver speso male i soldi, se invece produci uno spettacolo da cassetta l’accusa è quella di aver esagerato nell’investimento di quelli che restano pur sempre soldi pubblici.
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