Qualche novità negli uomini per poter assumere una fisionomia ancor più duttile ed elastica al cospetto di un Verona che spingerà tanto per provare ad accorciare le distanze dalla zona salvezza. Gli scaligeri sono in salute, corrono e producono occasioni da gol grazie ad una spiccata propensione a vincere i duelli in mezzo al campo ed alla capacità di affondare i colpi di Lazovic e non solo. La Salernitana, però, ha le sue armi e le sue qualità da contrapporre. Dopo la rifinitura di domani mattina all’Arechi, ore 10.30, davanti ai propri tifosi, la squadra sarà ancor più carica e motivata. Alla vigilia di San Valentino, in fondo, il sentimento più forte e nobile non può che avere la precedenza. L’amore dei tifosi servirà eccome, anche perché Verona è tappa importante per il cammino della Salernitana che è reduce da una sconfitta interna con la Juventus in cui non ha dato quei segnali di coraggio e determinazione che erano stati colti a Lecce. Cambia l’avversario, certo. Non dovrebbe, però, cambiare lo spirito. Tuttavia, per una gara importante in ottica salvezza, Nicola ha diverse soluzioni tra cui scegliere. Il peso delle assenze è innegabile, ma bisogna dimostrare di avere anima ed idee a prescindere. Una di queste potrebbe portare ad una difesa diversa rispetto alle ultime due partite. Bronn terzino è ipotesi calda ed a quel punto l’ex Lovato potrebbe dare continuità al buon secondo tempo disputato contro la Juve affiancando Troost-Ekong. Bradaric a sinistra e Candreva a destra potrebbero fare da elastici e determinare il passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 a seconda delle zolle battute sulle rispettive corsie. In mezzo al campo a Bohinen si chiederà di strofinare bene la lampada per far uscire quel genio che indubbiamente c’è, ma in questa stagione è stato assai intermittente. Serve qualità nella gestione del pallone per disinnescare il pressing del Verona e mandare fuori giri gli scaligeri. Con il norvegese ci saranno Lassana Coulibaly e probabilmente Crnigoj, in rampa di lancia e candidato a dare un po’ di riposo inizialmente a Vilhena. In avanti Dia potrebbe avere licenza di stare un po’ più vicino all’area di rigore, magari partendo dall’esterno per tirar fuori dalla linea il centrale destro della linea a tre scaligera. Al centro Bonazzoli dovrebbe avere una chance. Gli si chiederà di fare da raccordo, ripulendo palloni e provando anche a fare da terminale offensivo all’occorrenza.
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