A VERONA DECIDE NGONGE

Ngonge non sbaglia, Piatek sì. Nella più ghiotta occasione capitata nel corso del primo tempo al Verona l’attaccante ingaggiato a gennaio non sbaglia, sfruttando alla perfezione un cross di Lazovic e battendo Sepe, al rientro tra i pali granata come era già stato concordato al tempo dell’ingaggio di Ochoa. Nel finale della partita, invece, Piatek, entrato nel corso della ripresa, non ha tenuto fede alla sua tradizione di cecchino infallibile contro l’Hellas: smarcato da una precisa verticalizzazione di Vilhena, l’attaccante polacco s’è presentato tutto solo al cospetto di Montipò ed ha provato a batterlo col piatto destro. L’ex portiere del Benevento s’aspettava quella conclusione e l’ha deviata in corner. Per la Salernitana, in precedenza, c’era stato un tiro di Dia allo spirare del primo tempo che era terminato largo alla destra del portiere di casa. Nella ripresa, invece, dopo il passaggio al 3-4-3, la squadra granata ha tenuto più palla ma non ha mai sfondato pur avendo preso campo al Verona, tutto arroccato nella sua metà campo a difesa di un vantaggio minimo, ma prezioso. La sventola su calcio piazzato di Sambia ha fatto tremare i pugni di Montipò. Proprio l’ex Montpellier avrebbe, forse, potuto essere schierato dall’inizio per reggere meglio le sgroppate di Doig, letteralmente devastante dalle parti di Candreva. Finisce col Verona a festeggiare una vittoria che riapre la corsa salvezza e la Salernitana a testa bassa, schiacciata da una realtà che improvvisamente è diventata ben diversa. Ora la squadra granata dovrà sudarsi la salvezza da qui al 4 giugno. Senza più alibi e senza più troppi margini di errore.

Autore dell'articolo: Redazione