”Il provvedimento per il risarcimento delle vittime delle frane di Sarno nella Legge di Stabilità 2016 approvata alla Camera rimarrà negli annali dell’insipienza della classe politica e dell’amministrazione pubblica italica. La città di Sarno non merita l’ennesimo schiaffo delle istituzioni. Questa Legge di stabilità, che salva gli abusi dei banchieri nostrani, affossa i diritti di una città che merita, al pari di tutte le altre, ancora di far parte della Repubblica italiana”. Lo scrive, in una nota, l’associazione Rinascere, che rappresenta le vittime delle frane del 5 maggio ’98. ”Un provvedimento anticostituzionale che, in maniera eclatante, viola l’art. 2, perché calpesta i diritti inviolabili della persona; l’art. 3, introducendo arbitrariamente un trattamento diverso rispetto a casi analoghi; l’art. 24, con l’impedimento per il singolo di procedere nell’azione processuale. Un provvedimento discriminante: dopo il disastro ferroviario di Viareggio (2009) lo Stato sua sponte nel 2010 ha elargito una somma complessiva di 10 milioni di euro per le 32 vittime, garantendo non meno di 200.000 euro per vittima (poi si è aperto il processo); a Sarno, lo Stato, che ha già provocato una serie inaccettabile di ritardi e che è stato condannato a risarcire gli eredi delle vittime in conseguenza di una sentenza del 2012 passata in giudicato, ha ritenuto arbitrariamente, con questo provvedimento, di cassare il giudizio in corso, “elargendo un indennizzo” di 100.000 euro. Un provvedimento iniquo perché, perseguendo un principio di astratta equità – si evidenzia – crea la massima ingiustizia stabilendo scriteriatamente una somma arbitraria per il risarcimento delle vittime Un provvedimento miope perché, ponendo un tetto alle spese per i risarcimenti che offende la memoria delle vittime e dei loro eredi e contravviene alla prassi giuridica e ad ogni norma di buon senso, crede di risolvere un problema, quello delle casse dello Stato e del Comune di Sarno. Di fatto, invece, lo rinvia, aggravandolo; infatti, determina un aumento esorbitante della spesa complessiva, dal momento che tutti i cittadini ricorreranno alla Corte Costituzionale ed Europea e vinceranno con rinnovato e amplificato danno per le casse pubbliche”. ”Un provvedimento che nasce da un’ambiguità di fondo che va definitivamente dissolta: i risarcimenti per una tragedia delle dimensioni di quella di Sarno non possono che essere a carico dello Stato e chi dalle istituzioni ha affermato o pensato il contrario, non merita il ruolo che riveste. Chiediamo ai parlamentari – sollecita Rinascere – il ritiro del provvedimento nel passaggio al Senato, lasciando che la giustizia faccia il suo corso e l’assicurazione che lo Stato faccia lo Stato anche nei confronti della città di Sarno, garantendo i fondi per il risarcimento delle vittime stabilito dalla giustizia. Sarà così chiaro a tutti che si è trattato di un errore, che tutti possiamo commettere; altrimenti apparirà lampante che il provvedimento è stata un’operazione deliberatamente assunta contro i diritti dei cittadini, contro la Costituzione, contro la nostra stessa Repubblica”.
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