Niente è perfetto e nulla è insuperabile. Potrebbe essere la sintesi giusta per definire, alla vigilia del 2 aprile, Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, la testimonianza e l’esperienza che vede protagonista, Vincenzo Bardascino, un giovane trentenne della piana del Sele. Persona fragile, con sindrome X Fragile , la più frequente causa di disabilità intellettiva ereditaria , grazie al supporto e all’impegno di tanti sostenitori con in primis della famiglia, ha trasformato quelli che vengono definiti deficit in potenzialità per un percorso di vita possibile.
Vincenzo ogni giorno mescola farine, impasta e sforna un pane buono, sano, etico e ricco di significato, perché grazie ad un progetto sociale battezzato il Forno di Vincenzo, che vede il padre Vito Bardascino , ideatore e primo sostenitore, è una sperimentazione sociale che rimodula welfare e criteri assistenziali, sottolineando un nuovo modello di protagonismo attivo e di autodeterminazione delle persone con disabilità».
Il “forno di Vincenzo” è un esempio di un progetto di vita indipendente, che grazie alla disponibilità del Sindaco di Eboli che qualche anno fa ha messo a disposizione dei locali del Comune nel centro storico della città eburina.P resto Vincenzo potrà svolgere la sua attività di panificatore avendo ad disposizione un suo “forno”, quello che ormai da anni è lo stimolo quotidiano di vita.
E’ un percorso scolastico nell’Istituto Alberghiero Ancel Keys di Castelnuovo Cilento a permettere a Vincenzo di diplomarsi e di specializzarsi nella realizzazione del pane e delle pizze. dopo alcuni anni di vita itinerante in attività dove Vincenzo poteva usare il forno e sfornare pane, quel progetto che valorizza potenzialità e diversità si avvia ora a diventare una splendida realtà solida e strutturata ma soprattutto un segnale di speranza per i più fragili, un valore aggiunto per l’intera comunità.