La Salernitana si regala una Pasqua serena e felice grazie al pareggio conquistato in extremis contro l’Inter. La sorpresa arriva nel finale con il cross di Candreva che assume una traiettoria malefica ed imprevedibile per Onana. Il portiere nerazzurro, protagonista durante i Mondiali in Qatar di un litigio con il ct del Camerun, l’ex granata Rigobert Song, viene beffato e perde il confronto a distanza con Memo Ochoa, che ha vissuto l’ennesimo pomeriggio da uomo copertina. O meglio da uomo saracinesca. Battuto in avvio da Goosens, sbucato alle spalle della impreparata difesa granata, in cui c’era la novità Bronn largo a destra, il portiere messicano da quel momento in poi è stato un vero incubo per i calciatori dell’Inter. Dieci conclusioni nello specchio, alcune delle quali a colpo sicuro, ed altrettante risposte prodigiose da parte di Ochoa. Il portiere messicano si è superato su Lukaku nel finale di primo tempo, dopo aver già detto no a Correa. Nella ripresa ha prima smanacciato sul palo un fendente di Barella e poi, dopo la traversa colpita da mezzo metro da Lukaku, ha salvato sulla linea il tap in di De Vrij riuscendo miracolosamente a tornare in posizione dopo essere finito a terra ed all’interno della porta. Una parata prodigiosa. Roba da far restare tutti a bocca aperta. Una volta compreso l’errore tattico del primo tempo, visto che Bronn a destra era un pesce fuor d’acqua e l’Inter da quella parte entrava dentro l’area che era un piacere, Sousa ha inserito Dia ed ha cambiato pelle alla squadra. Il 4-2-3-1 con Daniliuc terzino destro e Nicolussi Caviglia di nuovo padrone del centrocampo al posto di un appannato Coulibaly, squalificato per la gara di Torino, ha dato buone risposte, specie quando Candreva è tornato sulla fascia e Botheim ha affiancato Piatek nella zona centrale dell’attacco granata. La traversa colpita da Dia è stata una sorta di antipasto per l’esultanza finale. Candreva ha trovato una traiettoria vincente con cui ha uccellato Onana e nel recupero Dia in contropiede avrebbe anche potuto regalare all’Arechi un finale da impazzire. Pari alla fine giusto, però. La Salernitana ha dato continuità ai suoi risultati, trovando col passare dei minuti anche una buona qualità di gioco. Va anche detto che le assenze di Mazzocchi, Maggiore, Fazio e Crnigoj hanno in qualche modo pesato sulle scelte di Sousa, bravo a rimediare alle difficoltà iniziali in parte frutto delle sue scelte ed in parte anche del vantaggio flash interista. Il tecnico portoghese aveva immaginato una partita dal copione diverso, ma è stato bravo a cambiare in corsa il copione e quel pizzico di fortuna che aveva invocato alla vigilia c’è stato ed è stato anche il premio per il lavoro fatto e l’impegno profuso in campo dalla squadra. Bene Nicolussi, bene anche Troost- Ekong che ha dato ulteriore solidità alla difesa, controllando bene Lukaku. La compattezza del gruppo ha fatto la differenza e la corsa di tutta la panchina, Sousa in testa, per festeggiare il gol di Candreva è la più bella istantanea che la Salernitana potesse regalarsi e regalare ai suoi tifosi per augurare a tutti una Pasqua serena.
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