A parti invertite, come accaduto lo scorso gennaio, il derby granata finisce in parità. Dall’Arechi all’Olimpico Grande Torino il copione non muta. Passano gli ospiti, replicano i padroni di casa. Ed anche i marcatori sono gli stessi di tre mesi fa. Sblocca Vilhena in apertura, pareggia Sanabria nella ripresa. L’olandese di Paulo Sousa trasforma in oro un bell’appoggio di Piatek ed estrae dal cilindro un sinistro liftato che si allarga man mano che si avvicina alla porta, sottraendosi finanche all’ampia apertura alare di Milinkovic- Savic. Il gol legittima il buon avvio della Salernitana che Sousa ha presentato in campo con Kastanos da esterno destro e Dia e Candreva a sostegno di Piatek. Pressione alta e ripartenze veloci: così i granata del sud sorprendono il Toro che ci rimette le penne quando Nicolussi Caviglia conquista con vigore un pallone sulla trequarti ed avvia la corsa di Bradaric che col tacco libera Candreva, il cui cross basso è ben lavorato da Piatek che fa da assist man per Vilhena. L’ex Feyenoord tocca quota quattro in classifica marcatori, tornando al gol dopo quasi tre mesi. La Salernitana sembra poter prendersi la partita, anche perché il Toro è in difficoltà in mezzo al campo. Candreva va ad un passo dal raddoppio con un sinistro affilato su cui Piatek manca d’un soffio la deviazione. Il palo salva il Toro che in mediana perde Ricci e deve inserire Vlasic, un trequartista. I granata di Juric cambiano inaspettatamente passo, anche perché la Salernitana si rannicchia a ridosso della sua area. Gyomber centra la sua traversa su una percussione avversaria, rendendo un po’ meno sereno il pomeriggio di Ochoa. Radonijc affonda a destra dove Kastanos si sacrifica tantissimo in copertura e poi, in avvio di ripresa, va anche alla conclusione di testa, pettinando soltanto un pallone che Ochoa agguanta senza problemi. La pressione del Toro monta e Sanabria trova il pari su imbeccata di Miranchuk che taglia l’erba con una rasoiata di destro e pesca il suo centravanti tutto solo in area. Il gol è una logica conseguenza. Il Toro sente di poter vincere, Sousa cambia inserendo Bohinen, Bonazzoli e Troost- Ekong. Il triplo cambio era già stato deciso prima del pari dei piemontesi, ma si perfeziona solo dopo. Tant’è. La squadra ospite regge l’urto e pian piano risale il campo. Lovato e Botheim danno più spessore dal punto di vista della forza fisica nel combattuto finale in cui Kastanos arriva male su un pallone invitante, complice la deviazione di Rodriguez. Finisce come all’andata e per la Salernitana diventano sei i pareggi di fila in una striscia apertasi con il successo sul Monza dello scorso 26 febbraio. In totale sette risultati utili di fila e sette sono anche i punti di vantaggio sul Verona. Sabato prossimo, all’Arechi, arriverà il Sassuolo, fresco di vittoria sulla Juventus. Contro i neroverdi la spinta dei tifosi ed il recupero di Coulibaly, ieri assente per squalifica, potrebbero essere fattori decisivi per un guizzo da tre punti che varrebbe la salvezza.
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