SALERNITANA, IL FUTURO E’ ADESSO

La sconfitta di Como ha chiuso nella maniera peggiore un girone di andata disastroso per la Salernitana. Solo 20 punti conquistati, appena quattro vittorie, nove sconfitte di cui quattro all’Arechi, troppi gol subiti ed una serie spaventosa di infortuni. Della squadra che Vincenzo Torrente aveva immaginato in estate non s’è visto che qualche sprazzo nella primissima parte di stagione, poi sono impietosamente venuti al pettine tutti i nodi di un mercato condotto male senza coerenza tra l’impostazione tattica che Torrente aveva in mente e la scelta degli uomini. Il 4-3-3 avrebbe richiesto una massiccia dose di freschezza atletica e di talento e Torrente pensava a giovani di qualità, ma si è ritrovato a fare i conti con una rosa che ha l’età media più alta del campionato. Una follia pensare che una squadra usurata e vecchia potesse reggere i ritmi infernali della serie B. Da settembre ad ieri si sono giocate ventuno gare di campionato in poco più di tre mesi e non è un caso che la classifica condanni la Salernitana, penalizzata anche dagli infortuni, non sempre fortunata con le direzioni arbitrali, ma pienamente responsabile del suo destino perchè in estate si è agito secondo criteri incompatibili con l’attualità della serie cadetta. Le difficoltà di un campionato che negli anni è stato profondamente ristrutturato e ripensato dalla Lega di B sono state sottovalutate ed il mercato portato avanti ne è stata la conferma. Non c’è da stupirsi, pertanto, se ora la Salernitana sia terzultima con venti punti, anzi il fatto che, nonostante tutto, la salvezza diretta sia lontana appena tre punti è pur sempre una buona notizia. E deve essere da stimolo per la società che è chiamata ad agire rapidamente e con grande lucidità per salvare la categoria e per non mortificare le aspettative e le ambizioni di una piazza che ha sempre dimostrato attaccamento e passione e che meritava qualcosa di meglio ed ora chiede e merita uno sforzo importante da parte della proprietà. Il tempo delle decisioni è arrivato e non può essere più rimandato. Questa settimana senza campo e senza allenamenti non dovrà passare senza che sia stato fatto qualcosa. Torrente da ieri pomeriggio è un allenatore sulla graticola ed il fatto che abbia auspicato, quasi invocato, un incontro con Lotito rende bene l’idea della sua insoddisfazione non solo per la classifica ma anche per come si sia arrivati a tale situazione. Il tecnico vuole vuotare il sacco, la società è ancora in preda a tentennamenti che, giunti a questo punto, non dovrebbero più avere cittadinanza. Fabiani difende Torrente perchè sa che scaricare il tecnico sarebbe anche e soprattutto un’ammissione di colpa per il mercato condotto. Lotito non ama prendere decisioni a caldo, ma sa bene che non è più possibile rimandare. Menichini è sotto contratto, Calori e Bergodi restano nomi spendibili, ma su Torrente l’ultima parola spetta alla società. La questione allenatore ha la priorità, ma non è l’unico tema caldo. C’è una squadra da rifondare, c’è un mercato che incombe da affrontare con idee chiare. Sono ore decisive per il futuro della Salernitana. Guai a pensare che sia ancora possibile non decidere ed attendere gli eventi.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto