Acqua salata allo stadio Arechi. Monta la protesta soprattutto sui social, con tanto di foto e listino prezzi di quanti ieri hanno partecipato alla partita di Coppa Italia tra Salernitana e Ternana che hanno usufruito del bar dello stadio.
Una bottiglietta d’acqua definita a temperatura ambiente è messa in vendita al costo di 2 euro, ma alcuni tifosi granata mostrano invece con tanto di foto sui profili social la bottiglietta d’acqua fredda che sarebbe stata pagata 2.50.
Al momento non vengono mostrati scontrini, ma l’intero listino prezzi praticati dal gestore a cui è stato affidato l’appalto dal comune di Salerno del bar dove una birra costa 6 euro ed altre bibite 5 euro
Un listino prezzi discutibile per i frequentatori dello stadio che allo stesso tempo segnalano anche l’impossibilità di utilizzare il pagamento elettronico con Pos. Fatti che hanno scatenato una serie di domande, polemiche e perplessità soprattutto sui controlli . Ad intervenire sulla vicenda ancora una volta il consigliere comunale di Salerno Antonio Cammarota
“Il dirigente aveva assicurato il bando con prezzi calmierati. Così non è stato. Delle due l’una, o la ditta non rispetta le regole, o le regole non hanno rispettato gli impegni. Ora si vada fino in fondo.”
Scrive così denunciando quanto accaduto ieri all’apertura dei cancelli dello stadio Arechi l’avvocato Antonio Cammarota, presidente della Commissione Trasparenza: “come tutti sanno il 30 giugno la Commissione, su impulso unanime di tutti i consiglieri , aveva richiesto e ottenuto di controllare i prezzi nei punti di ristoro dello stadio Arechi attraverso una clausola da inserire nel nuovo bando, e quindi con prezzi calmierati almeno per l’acqua entro 1,50 euro a bottiglia”.
“E’ ingiusto e illegittimo – continua Cammarota – in regime di monopolio e di necessità, perché dall’esterno non si può introdurre nulla, che si abusi con prezzi fuori controllo e fuori mercato, in particolare per un bene primario come l’acqua”.
“Appena riapriranno gli uffici richiederemo i contratti di affidamento e tutti gli atti di gara – conclude Cammarota – ma anche le modalità di controllo del servizio, accertando le eventuali responsabilità da qualunque parte siano, e quindi richiedendo la revisione dell’affidamento o la revoca dall’aggiudica”.