INCIDENTE AL PORTO, LA PROCURA DI SALERNO APRE L’INCHIESTA –

Anche questa mattina il comandante della capitaneria di porto di Salerno,  Attilio Maria Daconto che con la polizia deve fare luce sulla dinamica dell’incidente che si è verificato nel primo pomeriggio di ieri ha compiuto un sopralluogo al molo 26, nell’area della banchina dove si è consumata la tragedia che è costata la vita ad Antonino Donato, primo ufficiale della società Cartour in servizio sulla tratta Salerno Messina, investito ed ucciso da un camion con rimorchio in retromarcia. Nella stessa manovra è stato gravemente ferito anche il secondo ufficiale Giuseppe Cirone , anche lui di Messina  che si trova ricoverato in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona di Salerno, dove l’equipe  guidata dal dottore Renato Gammaldi lotta per salvargli la vita ed anche gli arti inferiori gravemente lesionati dall’impatto con il rimorchio ma anche dal trascinamento per diversi metri. Oggi da Messina sono giunte le famiglie delle due vittime alle quali l’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Salerno ed affidata alla polizia giudiziaria e alla capitaneria di Porto dovrà dire se ci sono presunte responsabilità sulla sicurezza e cosa realmente è accaduto durante la manovra che ha provocato l’incidente. Non è ancora chiaro se ci sia una responsabilità da parte del conducente del mezzo, un dipendente della società SCT container terminal o se le due vittime fossero di spalle e distratte rispetto al mezzo in movimento, che li ha sorpresi ed investiti probabilmente a causa di un angolo buio rispetto alla manovra di retromarcia. Due giorni fa la nave interessata dall’incidente aveva superato tutti i controlli di sicurezza predisposti nell’ambito dell’attività ordinaria svolta dall’autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale sui mezzi in movimento nello scalo di Salerno. Già nella serata di ieri la nave è ripartita verso la Sicilia. Anche il mezzo coinvolto nell’incidente è stato dissequestrato e chiuso all’interno di un deposito del porto.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro