“Ho chiesto al Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, dr. Vincenzo Viggiani, di avviare da subito le procedure per riattivare il reparto di ginecologia ed ostetricia all’Ospedale “Gaetano Fucito” di Mercato S.Severino in attesa del giudizio di merito sul ricorso del Comune di Cava de’ Tirreni e delle assunzioni annunciate per gli inizi di febbraio dal Presidente della Giunta Regionale della Campania. ci sono le condizioni per farlo e lo abbiamo dimostrato”.
Così il Sindaco di Mercato S.Severino, Giovanni Romano, all’esito dell’incontro avuto con il Direttore Generale Vincenzo Viggiani, per fare il punto sulla riorganizzazione dei presidi ospedalieri dell’Azienda Universitaria in attuazione della legge 161 del 30.10.2014 che ha comportato, tra l’altro, la sospensione delle nascite nell’ospedale di Mercato S.Severino a causa del conseguente reclutamento del personale imposto dalla legge.
“E’ stata una utile e proficua occasione per fare chiarezza sulle cause che hanno originato quanto avvenuto – dichiara Romano – partendo dalla considerazione che si tratta dell’applicazione di una norma dello Stato. E’ il Governo, infatti, che ha deciso di far scattare dal 25 novembre 2015 le misure contenute nella legge 161/2014 per fronteggiare la procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia. E’ il Governo che ha imposto il rispetto della norma del Decreto Legislativo n. 66/2003 che prevede il riposo settimanale di 11 ore consecutive ogni 24 ore di lavoro. Tale disposizione era stata sempre derogata, fino al novembre 2015, proprio per far fronte alle carenze di personale ed all’impossibilità di assumere nuove unità lavorative (turn-over) per effetto dello sforamento dei tetti di spesa della Regione Campania negli anni precedenti al 2010. In forza di una convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Azienda Sanitaria Locale (A.S.L.), il Direttore Generale Viggiani era riuscito ad assicurare il numero sufficiente di medici per garantire la prosecuzione delle attività di ginecologia e pediatria a Mercato S.Severino e a Cava de’ Tirreni. Ma è stata proprio la Regione Campania, con la nota dello scorso 13 novembre del sub-commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro sanitario a richiedere ed imporre “una efficace riorganizzazione ed accorpamento delle unità operative ed una razionalizzazione dell’offerta sanitaria sul territorio”, in vista della imminente entrata in vigore della legge 161/2014 prevista appunto per il 25 novembre. Di conseguenza l’A.S.L. non ha potuto più rinnovare, nonostante le richieste del Direttore Generale Viggiani, la convenzione in essere e, pertanto, la mancanza del personale medico ha reso necessaria la riorganizzazione che ha portato al blocco delle nascite a Mercato S.Severino e Cava de’ Tirreni”.
Nel corso dell’incontro il Sindaco Romano ha tenuto ad evidenziare alcuni aspetti della vicenda che consentirebbero, ad avviso dell’Amministrazione Comunale di Mercato S.Severino, di sospendere le riorganizzazione in atto e riprendere le nascite a ginecologia.
“Nel corso degli anni a Mercato S.Severino si è consolidata – precisa Romano – una eccellente qualità del reparto di ginecologia e pediatria grazie al lavoro intenso ed appassionato dei sette ginecologi assegnati all’Ospedale di Curteri, coordinati dall’ottimo primario dottor Massimo D’Aniello. Con sette ginecologi Mercato S.Severino è, di fatto, in regola con il numero minimo di medici previsto dalla legge per poter mantenere il reparto attivo per le 24 ore e non per le 12 previste dalla riorganizzazione. Inoltre, con circa 480 parti all’anno di cui solo il 40% effettuati ricorrendo al cesareo e con l’eccellente servizio terapeutico del parto in acqua, il nostro Ospedale è vicino al numero minimo di 500 parti previsto dalla legge nazionale per mantenere attivo il punto nascita. Queste due constatazioni costituiscono un primo importante elemento per poter riattivare le nascite e ci hanno indotto a chiedere al Direttore Viggiani di avviare immediatamente le procedure per riattivare la convenzione con l’A.S.L. e riprendere nel nostro Ospedale le attività espletate fino al 31 dicembre, consentendo di continuare a far nascere bambini a Mercato S.Severino”.
Ad avviso di Romano, oltre alle motivazioni di natura tecnica, ci sono anche motivazioni giuridiche che permettono di bloccare la riorganizzazione e riprendere le attività di ginecologia.
“In primo luogo – prosegue Romano – la data fissata per il giudizio di merito sul ricorso del Comune di Cava de’ Tirreni stabilita con l’ordinanza di sospensiva del TAR è vicina trattandosi del 4 febbraio e, quindi, meno di un mese. Sempre agli inizi di febbraio, inoltre, è previsto lo sblocco del turn-over del personale così come annunciato qualche giorno fa dal Presidente della Giunta Regionale: ciò significa poter assumere il personale mancante e completare gli organici in conformità alle leggi statali”.
“E allora perché – ribadisce con forza il Sindaco – fermare tutto quando tra venti giorni potremmo avere nuovi elementi che cambiano completamente il quadro di riferimento attuale? Giorni, poi, determinanti per avere dalla Regione Campania un atto politico di indirizzo chiaro e forte di interessamento alle sorti del nostro Ospedale. Perché non c’è dubbio che la Regione non può sottrarsi dall’intervenire, così come è stato fatto nei cinque anni dell’Amministrazione guidata da Stefano Caldoro. Il Direttore Generale Viggiani è nominato dalla Giunta Regionale e risponde alla Regione ed ai suoi Commissari. Se ha sbagliato, noi chiediamo che la Regione lo esoneri dall’incarico. Se ha agito nel rispetto delle leggi, noi chiediamo alla Regione e alla sua maggioranza politica di fornire a Viggiani gli strumenti necessari per impedire la chiusura del reparto di ginecologia ed ostetricia nel nostro Ospedale”.
“Prendiamo atto – dice ancora Giovanni Romano – che qualche risultato è già stato raggiunto rispetto alla previsione iniziale di riorganizzazione. Infatti, non è stata più chiusa la nefrologia e il servizio di dialisi continua ad essere attivo. Prendiamo atto che il servizio di oncologia è sospesa per consentire i lavori di riqualificazione della struttura che lo ospita e che, al termine, il servizio può essere riattivato. Ma non riteniamo giusto, in forza delle considerazioni tecniche e giuridiche esposte al Direttore Generale, che ginecologia venga sospesa. Non possiamo pensare che la maggioranza politica che sostiene l’attuale Presidente della Giunta Regionale possa far mancare il suo interessamento. Nei ultimi cinque anni il Presidente Caldoro e la sua maggioranza politica ha fatto crescere il nostro Ospedale, lo ha stabilmente inserito nell’organizzazione della didattica universitaria della facoltà di Medicina, ha finanziato le ristrutturazioni i cui lavori sono in corso. Eppure le difficoltà non mancavano, ma ha prevalsola volontà e il buon senso. Anche per questo siamo convinti che la soluzione del problema non possa scaturire da procedimenti giudiziari o “guerre” tra Comuni, ma vada ricercata con il confronto, con il dialogo e con la buona politica che deve rifuggire da insopportabili e non giustificabili intenti persecutori a danno di una Comunità locale per garantire privilegi e tutele di parte”.
“Abbiamo preso atto – conclude il primo cittadino – della sostanziale condivisione della nostra analisi dal parte del Direttore Generale, dichiaratosi disponibile ad attivare immediatamente le procedure per ripristinare la convenzione con l’A.S.L. ed i necessari atti per far riprendere a pieno regime l’attività del reparto di ginecologia nell’Ospedale di Mercato S.Severino. Nei prossimi giorni continueremo il confronto iniziato oggi”.