A rischio le terapie per la riabilitazione dei pazienti nella sanità pubblica. L’allarme arriva da cittadinanza attiva, dal Tribunale per i diritti del malato di Salerno e Medicina democratica che stamani ha tenuto un presidio dinanzi all’ospedale Giovanni Da Procida di Salerno dopo che è stato negato l’utilizzo di una sala interna del sanatorio di Via Calenda per tenere una conferenza stampa nella quale esternare preoccupazioni e richieste.
All’esterno della struttura, dove a breve partiranno i lavori per realizzare il nuovo Polo della Riabilitazione, anche alcuni pazienti che ad oggi non hanno certezza rispetto all’assistenza, a dove saranno effettuate le terapie con l’avvio dei lavori. Una situazione che diventa ancora piu’ difficile dopo la chiusura anche del centro di riabilitazione all’Asl di Via Vernieri dove si erogavano prestazioni riabilitative di base con appena due fisioterapisti, chiuso dopo che uno dei due è andato in pensione.
Incerto oggi il futuro dei posti letto dell’attività ospedaliera di riabilitazione intensiva al “Da Procida” dove grazie alle lotte delle organizzazioni sindacali fu istituito un reparto identificato dal “codice 56” per il trattamento in acqua, che si caratterizza per le prestazioni di recupero di disabilità importanti, che richiede una sorveglianza medico-infermieristica nell’arco delle 24 ore.
I lavori di ristrutturazione oggi richiedono con un urgenza di trovare una soluzione alternativa e di attivare i posti letto di riabilitazione al Ruggi di Via San Leonardo, bisogna garantire una riabilitazione ai pazienti, questo l’appello lanciato questa mattina dall’ospedale Da Procida.