SALERNITANA TRA FUTURO E RIMPIANTI –

Ieri l’Atalanta ha conquistato l’Europa League con tre ex granata protagonisti. Gasperini, Ruggeri ed Ederson. Il primo fece parte della squadra di Ansaloni che perse lo spareggio per restare in B col Cosenza a Pescara, gli altri due fecero parte del gruppo che centrò la miracolosa salvezza del 2022 in massima serie. I tifosi granata coltivano ancora rimpianti per il mancato riscatto di Ruggeri e per la cessione affrettata di Ederson. In verità per Ruggeri il prezzo era già alto e comunque la società orobica aveva la possibilità di esercitare un controriscatto. La trattativa per Ederson fu portata avanti dopo l’addio di Sabatini e prima dell’insediamento di De Sanctis che, infatti, nel giorno della sua presentazione asseriva ancora che il brasiliano non sarebbe partito. Idee diverse aveva la proprietà che con Percassi aveva già un accordo di massima e la valutazione complessiva di poco più di venti milioni era già elevata se si considera che Ederson in serie A aveva giocato una quindicina di partite ed era stato pagato 6,5 milioni più commissioni per le quali i suoi agenti restano sul piede di guerra. Forse si poteva tirare un po’ sul prezzo, ma un po’ l’inesperienza ed un po’ la voglia di realizzare una più che discreta plusvalenza per far fronte alle spese del mercato di gennaio portarono ad una chiusura a cifre all’epoca convenienti per tutti. Va anche detto che per poter toccare i livelli europei raggiunti in questi anni l’Atalanta ha investito 600 milioni in sei anni tra calciatori ed impianti, accollandosi l’onere di rifare lo stadio di Bergamo che sarà completato in estate. Programmazione ed investimenti sono alla base di un progetto che voglia avere come finalità la crescita di un club e la sua affermazione ad un livello superiore. La Salernitana ha smesso di investire già dopo il mercato estivo del 2022, operando solo in prestito a gennaio 2023 e limitandosi a movimenti a basso impatto finanziario nell’estate successiva, quella che ha portato in dote, oltre al caso Dia, i vari Martegani, Ikwuemesi, Cabral, Stewart, Costil, Legowski e Tchaouna. Quest’ultimo rischia di essere un novello Ederson nel senso che la sua cessione alla Lazio appare ormai incanalata sul binario d’arrivo per un prezzo tutto sommato contenuto a causa della clausola inserita nel contratto del francese. C’è poi la percentuale del 40% da corrispondere al Rennes che sarebbe stata eliminata nel caso in cui la Salernitana avesse riconosciuto al club transalpino un indennizzo da mezzo milione di euro. La cessione di Tchaouna alla Lazio potrebbe essere seguita da quella di almeno un altro calciatore al club biancoceleste che ha nei suoi radar anche Pirola, Coulibaly e, al momento in posizione più defilata, Dia che spera di trovare collocazione in Premier League. Ieri al Mary Rosy ha fatto capolino Daniliuc, preconvocato dall’Austria per gli Europei e in odore di passaggio a titolo definitivo al Salisburgo per circa sei milioni di euro. La Salernitana vuole fare cassa per sistemare i conti e favorire l’eventuale ingresso di nuovi soggetti nel club. Con il fondo americano si va verso la chiusura della due diligence, preludio all’offerta vincolante ed al possibile closing nel giro di qualche settimana. Maurizio Milan, attuale ad della Salernitana, sarebbe il ponte tra passato e futuro. Si prova anche a programmare l’inizio della prossima stagione. Il ritiro a Rivisondoli è stato ufficializzato dal primo cittadino della località abruzzese. Il nuovo direttore sportivo potrebbe essere annunciato dopo l’avvio del closing perché è chiaro che dovrà essere una scelta in capo all’eventuale nuova proprietà. Si potrebbero anticipare i tempi solo se Iervolino restasse come azionista di maggioranza. Ciò che è certo che il tempo passa e la Salernitana resta ancora nel limbo.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto