TCHAOUNA ALLA LAZIO TRA PLUSVALENZE E SCOUTING –

Loum Tchaouna ieri ha svolto le visite mediche a Formello e presto sarà un nuovo calciatore della Lazio. Contratto da un milione a stagione di ingaggio ed anche questo testimonia la fiducia che la società di Lotito ripone nel classe 2003 che avrà modo di giocare ancora in massima serie e di candidarsi per il prossimo biennio dell’Under 21 della Francia. Tchaouna è stato ingaggiato a costo zero dalla Salernitana che si impegnò a corrispondere al Rennes il 40% della futura vendita, oltre ad un percentuale del 10% ai suoi agenti. Se Iervolino avesse creduto fino in fondo nella intuizione di Morgan De Sanctis ed avesse corrisposto subito un modesto indennizzo al club francese, oggi la Salernitana non intascherebbe solo quattro degli otto milioni della clausola inserita nel contratto del francese e valida in caso di retrocessione. Insomma, Tchaouna in pochi mesi è diventato da un giovane poco noto al grande pubblico un calciatore di livello su cui ha puntato un club di massima serie che sarà impegnato anche in Europa nella prossima stagione. Le due facce dello scouting sono presenti sulla stessa medaglia che è proprio rappresentata da questo ragazzo originario del Ciad, sempre sorridente e capace di strappi poderosi palla al piede, perché da un lato è la dimostrazione che lo scouting serve e può dare grandi soddisfazioni a costi moderati, dall’altro, però, una società non può pensare che si possa sempre pescare il jolly a cifre vicine allo zero. Un calciatore preso a zero e rivenduto ad otto milioni (più due di bonus) è manna dal cielo e certifica la competenza e la bravura di chi lo ha seguito e l’ha preso. La cessione di Tchaouna e la conseguente plusvalenza vanno ascritte a merito di De Sanctis e dell’area scouting del tempo. Da ottobre quel lavoro di scoperta e selezione di potenziali talenti s’è arrestato e questo dimostra che nei fatti la Salernitana abbia smesso di credere in questo lavoro. A gennaio, del resto, la totale mancanza di questo lavoro s’è vista. Altrimenti non sarebbero arrivati calciatori che in nessun modo hanno migliorato la rosa. Dunque, prendere un giocatore senza svenarsi è cosa buona e giusta ed è l’auspicio di tutti i club, ma pensare che lo scouting debba poter lavorare solo ed esclusivamente su queste basi è una pretesa non certo ragionevole. Altrimenti capita che con i Tchaouna di turno arrivino anche gli Stewart della situazione. In B chiaramente sarà un’altra storia perché il target dei calciatori aggredibili e il budget da investire cambieranno, ma a fare la differenza sarà sempre e comunque l’intuizione dell’osservatore e se non si investe nelle risorse umane tutto questo verrà meno.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto