Tanto tuonò che piovve. Vincenzo Viggiani lascia la guida dell’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per andare a dirigere il Policlinico Federico II di Napoli prendendo il posto del commissario straordinario Persico deceduto qualche settimana fa. Una non notizia se vogliamo, era questione di giorni, di ore, ma il destino del manager era già segnato e con il suo stesso consenso. Viggiani sapeva bene che il suo tempo alla guida dell’azienda universitaria ospedaliera era finito, lo aveva capito e gli era stato pure detto in maniera esplicita. Solo dopo la comunicazione ufficiosa si era abbattuta su di lui la tempesta mediatica con politica e mondo sindacale a bersagliarlo proprio perchè già sull’uscio. Anche tutti gli scandali o pseudo tali cui abbiamo assistito in questi giorni sono figli di una decisione già presa, anzi concordata altrimenti non sarebbe stata già designata la exit strategy ovvero la fuoriuscita dal Ruggi e l’ingresso, quasi in contemporanea al Policlinico Federico II, una promozione in piena regola. Viggiani sapeva bene che il suo tempo al Ruggi era passato quando De Luca ha vinto le elezioni, sapeva che nella riorganizzazione della macchina sanitaria, sarebbe stata la sua la prima testa a cadere ma non per inefficacia, incapacità o peggio ancora inettitudini, ma solo perchè in politica funziona così, piaccia o no. Del suo passaggio alla guida dell’azienda universitaria ospedaliera si ricorderanno essenzialmente due cose: lo scandalo fannulloni, esploso durante la sua reggenza ma di origini antiche e l’inaugurazione del nuovo pronto soccorso. Ora è caccia aperta al successore. Al momento potrebbe essere Gerbasio a reggere le sorti dell’ospedale fino a Primavera quando ci sarà l’elenco dei nuovi manager dal quale attingere per nominare il nuovo direttore generale dell’Azienda ma non si esclude la candidatura di Pietro Forestieri, chirurgo salernitano dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II prossimo alla pensione e Matteo Casale, già presidente della Corte d’Appello di Salerno. Intrigante, per molti versi maliziosa, anche la sponsorizzazione di Giovanni Cobellis, ex dirigente della scuola di ostetricia al “Ruggi”, zio dell’attuale consigliere regionale dell’Udc Luigi Cobellis che da tempo ricorda a De Luca gli impegni assunti in campagna elettorale.
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