Il coordinamento cittadino di Forza Italia e Forza Italia Giovani hanno distribuito nelle scorse settimane un questionario, che ha avuto riscontro da circa 150 commercianti della città di Salerno. Dai risultati ottenuti dai questionari sono emerse importanti criticità, che possono così essere riassunte: a) la scarsità dei parcheggi o il costo elevato specie nelle zone centrali; b) la indisponibilità di parcheggi privati poste dalle unità commerciali a disposizione dei clienti; c) il servizio pubblico dei trasporti è ritenuto particolarmente carente nelle aree periferiche e collinari; d) questioni collegate alla sicurezza, di particolare evidenza nella zona orientale della città laddove i commercianti hanno dichiarato di sentirsi abbandonati; e) la scarsa manutenzione pubblica e il degrado delle strade, con carenza dei servizi di pulizia e spazzatura; f) la tassazione elevata, specie con riferimento ai tributi locali, peraltro in assenza di corrispondenti servizi; g) il tramonto della movida, che negli anni scorsi aveva rappresentato un certo volano per alcuni esercizi commerciali. In sostanza, concomitanti fenomeni di progressivo degrado della città in uno alla carenza di manutenzione ordinaria, vengono ritenuti circostanze incidenti sull’abbandono della clientela proveniente da altre località della provincia, con effetti immediati sulla tradizione commerciale di Salerno, ancora più evidente in costanza di un turismo con prevalenti caratteristiche “giornaliere” e poco incline ad acquisti presso gli esercenti.
La tradizione “commerciale” di Salerno e la tutela dei negozi di prossimità rendono necessarie alcune proposte per superare la crisi attuale.
Per quanto riguarda gli affitti e i contributi assicurati dalle amministrazioni locali, bisogna ricordare che diverse amministrazioni hanno già introdotto nei propri bilanci un fondo per sostenere la riqualificazione degli esercizi commerciali, per il rilancio dei centri di vicinato, introducendo flessibilità nelle destinazioni d’uso e tagliando gli oneri urbanistici per ristrutturazioni e recuperi, studiando anche la possibilità di destinare a sostegno del “commercio di vicinato” quote di oneri comunali pagati dai grandi centri commerciali e dalla grande distribuzione. Altri Comuni, invece, hanno già stipulato un patto con i proprietari degli immobili per ridurre e calmierare gli affitti dei negozi, consentendo una riduzione sostanziale dell’IMU e di altre tasse locali. Per fare un esempio, i Comuni di Chieti e di Bergamo hanno già aderito al progetto “Affitto rinegoziato” sottoscritto da associazioni, Comune, Banche e Confidi: chi aderisce al progetto potrà ottenere locali commerciali in affitto ad un prezzo al metro quadro molto favorevole, grazie all’impegno del proprietario a fare uno sconto del 20% a fronte dei vantaggi che riguardano, appunto, una serie di finanziamenti agevolati concessi dalle Banche e garantiti dalla Confidi. In tal modo il proprietario può ottenere una liquidità immediata del costo dell’affitto per una durata di due anni, rinunciando tra l’altro alla previsione di garanzie quali, ad esempio, la fideiussione o il deposito cauzionale. Altri Comuni hanno previsto una scontistica sugli oneri di concessione e su quelli di urbanizzazione a favore dei costruttori che si impegnano a vincolare i realizzandi locali commerciali ad affitti con canoni calmierati: vincolo che viene e può essere anche trasferito per atto pubblico agli eventuali successivi acquirenti dei locali stessi. Così come altre Amministrazioni, per distribuire aiuti economici ai negozi di vicinato, hanno incrementato gli oneri di urbanizzazione per la creazione di nuovi centri commerciali e/o grandi catene di distribuzione: in tal modo si disincentiva l’aumento indiscriminato di questi ultimi a favore dei piccoli esercenti di quartiere.
Per fare un altro esempio, il Comune di Pordenone è intervenuto per ridurre i canoni di locazione a carico delle attività economiche e commerciali della città, assegnando un bonus forfettari
Altri Comuni, anche se questa opzione sarebbe poco praticabile per un Comune in dissesto (come quello di Salerno), hanno deciso di rinunciare, almeno per i primi due o tre anni di attività, alla imposta TARI (spazzatura), favorendo così l’apertura di nuovi esercizi commerciali. Tale imposta, nel prosieguo, riceve una riduzione graduale, alleggerendo di molto le spese di gestione dei negozi di prossimità almeno nei primi anni di esercizio.
Altro problema resta quello degli abusivi e della sicurezza. Per gli abusivi e per gli ambulanti extracomunitari, nonché per tutti coloro i quali non sono in regola, si chiede il rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento Comunale, il quale all’art.47 prevede le sanzioni da applicare a chi non le rispetta. Tra queste, a parte la sanzione pecuniaria, è previsto il sequestro immediato della merce posta in vendita.
Sul problema sicurezza, Forza Italia chiederà con determinazione che venga prevista la figura del vigile urbano “di quartiere”, che si muoverebbero a piedi e sino ad un certo orario, garantendo così una presenza costante e visibile di un baluardo di legalità. Si potrebbero poi immaginare anche presidi fissi di Vigili Urbani, in particolari zone della Città.
Nel contempo, si potrebbe ipotizzare, anche a Salerno, il c.d. “Controllo del Vicinato”, già presente in diversi comuni, che rappresenta uno strumento di prevenzione basato sulla partecipazione attiva dei cittadini e dei commercianti attraverso un controllo informale della zona di residenza e la cooperazione con le forze di polizia, al fine di ridurre il verificarsi di reati.Attraverso la costituzione di un gruppo di volontari residenti e/o commercianti della stessa zona, vengono messe in atto semplici azioni preventive, quali vigilare con maggiore attenzione e notare anomalie mentre si svolgono attività quotidiane, e quindi segnalare alle competenti Autorità di Polizia persone e/o fatti sospetti anche a mezzo l’utilizzo di una APP appositamente studiata ed ideata, accessibile solo agli autorizzati: questo esperimento è ormai realtà in molti Comuni del ns. Paese, e ha dato risultati concreti e positivi.
Le associazioni di osservatori volontari per la tutela della sicurezza urbana sono già state istituite dalla Legge n° 94 del lontano 1999, intitolata “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica”. Detta legge prevede che “…i Sindaci, previa intesa col Prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare alle Forze di polizia dello Stato (tutte: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) o locali (Polizie Municipali o Provinciali e Corpi Forestali Regionali) eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale…”.
Per quanto poi riguarda il problema della manutenzione
Tali strumenti vengono qui sintetizzati in
– “Adotta una strada” per la progettazione partecipata e la cura degli spazi urbani;
– “Adotta una aiuola” per l’affidamento senza fini di lucro a soggetti pubblici e privati di spazi destinati a verde pubblico;
– “Creatività urbana” per l’autorizzazione all’utilizzo di superfici pubbliche per la creatività urbana, per manifestazioni di quartiere, per eventi ludici e/o sportivi;
In cambio potrebbero essere introdotti sconti anche consistenti sulle tasse di concessione previste per l’occupazione di suolo pubblico, in particolare per i bar ed i ristoranti, in tal modo incentivando i commercianti ad aderire, a seguito di apposite convenzioni con il Comune, a tali iniziative.
Per quanto riguarda le ulteriori misure, l’Amministrazione Comunale potrebbe favorire:
– una pedonalizzazione di alcuni luoghi della città, anche nella zona orientale e nella parte alta della città,
– provvedere alla creazione di eventi specifici e attrattivi, non limitati alla sporadica “notte bianca”, ma con tratti di periodicità, magari affidati ad associazioni cittadine,
– incentivare i flussi turistici con offerte di tutto rispetto, significative ed interessanti, da proporre nel corso di tutto l’anno solare, e non solo nel periodo natalizio: “Le Luci di Artista” hanno perso la loro originalità, e rappresentano ormai una manifestazione che, tutto sommato, ha perso il suo fascino e si trascina negli anni senza produrre concrete utilità.
Il Comune di Salerno dovrebbe fornire incentivi fiscali per i nuovi negozi o per quelli che si ristrutturano, dovrebbe favorire la collaborazione tra negozi di quartiere e l’organizzazione di eventi congiunti, come mercatini o serate a tema; dovrebbe indurre i commercianti, anche a mezzo finanziamenti ad hoc o ad incentivi di natura fiscale, a creare una atmosfera accattivante e un design innovativo dei propri negozi.
Tra le tante iniziative da poter mettere in campo, pensiamo
– all’idea dei cc.dd. murales di autore, eventualmente su specifici temi per le singole zone della città;
– all’idea di servirsi più spesso di Band di strada e di musicisti itineranti o di animare periodicamente il maggior numero di piazze possibile con gruppi musicali che si cimentano in vari generi (folk, pop, jazz, soul, musica classica, musica leggera, country, etc. etc.): una sorta di “notte bianca” periodica e distribuita su tutto il tessuto cittadino;
– all’idea di sviluppare eventi anche storici, teatrali e/o culturali, nel Centro Storico, presso l’abbandonato Forte La Carnale, il porticciolo di Pastena.
Ed ancora, l’Amministrazione Comunale dovrebbe favorire la creazione di più aree di parcheggio (e non destinare zone di parcheggio ad iniziative di edilizia privata), all’interno della stessa area urbana, con sconti particolari da riservare a chi spende nei negozi della Città o del quartiere, con una forte riduzione delle attuali tariffe.