Due giorni di riposo prima della ripresa degli allenamenti. Ieri mattina la Salernitana ha sostenuto l’ultimo allenamento a Rivisondoli ed ha successivamente lasciato l’albergo che ora si prepara ad ospitare il Napoli. Martusciello ha concesso al gruppo 48 ore piene di riposo, dando a tutti appuntamento a sabato. E’ tramontata l’ipotesi di trasferire armi e bagagli per una settimana a Matera dove le temperature sono annunciate particolarmente infuocate e, a quanto pare, le condizioni del manto erboso dell’impianto comunale non sono ancora delle migliori. Il rischio infortuni sarebbe stato elevato e, dunque, la Salernitana ha preferito soprassedere. Ci si allenerà in sede, dunque, e sarà importante recuperare al meglio nelle ore notturne. Per questo si valuta l’eventualità di dormire in alberghi della provincia dove si possa trovare un po’ di ristoro e tregua dalla calura di questo periodo. Domenica, poi, il direttore sportivo Petrachi e l’allenatore Martusciello sono attesi all’arenile di Santa Teresa per un primo contatto pubblico con la tifoseria. Ds ed allenatore proveranno a fare il pieno di fiducia, ma è evidente che non debbano arrivare da loro le risposte che i tifosi vorrebbero. Tocca alla proprietà e a chi la rappresenta in loco esporsi, metterci la faccia, chiarire una volta e per tutte cosa si voglia fare della Salernitana, quale sia il progetto sportivo. L’idea di contenere i costi non è in assoluto sbagliata, ma non si possono tirare così drasticamente i remi in barca per quanto riguarda la voglia di investire e di proporre un progetto tecnico solido. C’è distanza tra il club e l’ambiente, è evidente che in ritiro Martusciello abbia lavorato con troppi calciatori che non resteranno a Salerno e con pochi che faranno parte della squadra, così come è innegabile che Petrachi si sia trovato a fronteggiare difficoltà anche superiori a quelle previste. Le premesse non sono delle migliori. La società granata deve farsi un esame di coscienza e capire che così non c’è futuro. O si passa la mano ora oppure si allestisce una squadra degna della piazza. Una terza via non c’è ed il tempo a disposizione è sempre meno.
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