Potrebbero concludersi nelle prossime ore tutte le operazioni di spegnimento degli ultimi roghi nell’area di Persano dove si è verificato martedì l’incendio delle ecoballe di rifiuti, 6 mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Tunisia. I nel piazzale del comprensorio militare del Comune di Serre. Cinque giorni continui di lavoro per i vigli del fuoco del comando provinciale di Salerno e di altri distaccamenti, mentre l’arpac dopo aver riferito che non ci sono criticità dai rilievi del primo ciclo di campionamento delle diossine per quel che riguarda l’inquinamento ambientale e la possibile tossicità legata all’inalazione delle sostanze tossiche, va avanti con ulteriori campionamenti per tranquillizzare la popolazione dei diversi comuni circostanti rispetto alla situazione di emergenza che si è venuta a creare nel rispetto della tutela della salute pubblica.
Un incendio che ha creato allarme e disagi nell’area della media valle Sele che ha portato i sindaci di molti comuni a sollecitare nel corso delle riunioni in prefettura massima attenzione
“Una catastrofe ambientale che si sarebbe potuta evitare ma ora è necessario tutelare le aziende agricole e le aziende zootecniche della Piana del Sele, degli Alburni e della Valle del Sele dagli effetti della nube tossica sprigionata dal rogo dei rifiuti”. È il grido di allarme lanciato questa mattina dal vicepresidente nazionale e presidente provinciale dell’Associazione Italiana Coltivatori (AIC) Salerno, Donato Scaglione, circa gli effetti causati dal rogo delle 6mila ecoballe distrutte da un incendio doloso che ha interessato il comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre, dove i rifiuti erano stati depositati. “Questa catastrofe merita chiarezza il prima possibile perché vi è l’urgenza di mettere in campo azioni per tutelare la salute dei cittadini, la salubrità dell’aria e quella dei prodotti agricoli e lattiero-caseari del territorio– spiega Scaglione. -Diventa fondamentale- aggiunge il presidente AIC Salerno- che gli impegni ambientali presi dalla politica sui parchi e le oasi, non restino solo voci ma diventino azioni concrete e di tutela dell’ambiente, della salute e della produzione agricola locale che rappresenta una vera eccellenza nel mondo. È questa la battaglia per il futuro del territorio e delle nostre comunità locali- aggiunge Scaglione, che conclude- AIC Salerno è al fianco dei territori e dei sindaci ma su questo disastro ambientale pretendiamo chiarezza e trasparenza in tempi rapidi dalla politica e auspichiamo l’intervento celere della Procura della Repubblica di Salerno”.