Resterà almeno fino al 3 settembre al molo Manfredi la nave Geo Barents che, ieri al termine dell’esame di una serie di documenti, è stata sottoposta a fermo amministrativo per due mesi. L’imbarcazione potrà restare ormeggiata davanti alla stazione marittima fino al 3 settembre quando è in programma l’approdo di una nave da crociera: successivamente, così com’è avvenuto per un caso analogo di fermo amministrativo che riguardò la nave Sea Eyes 4, si potrebbe optare per il trasferimento nel porto commerciale di Salerno su una delle banchine meno operative, o addirittura in rada. La decisione del fermo comunicata ieri dalla capitaneria di porto, dalla Guardia di Finanza e dalla polizia con lo stop di giorni a Salerno riguarda la violazione di una normativa del Ministero dell’Interno in quanto la nave non avrebbe effettuato adeguate comunicazioni agli organismi preposti per la sicurezza in mare. La Geo Barents risulta recidiva avendo già violato in passato lo stesso decreto con un provvedimento attuato dalla prefettura di Massa Carrara. Già a marzo Medici senza frontiere aveva reso noto che la geo Barents era stata sottoposta per la 20ª volta al fermo amministrativo. E a bordo della nave tra l’equipaggio c’è un’aria di serenità proprio perché non si tratta della prima volta. Arrabbiata e a definire invece vergognosa la scelta è stata la consigliera comunale di Salerno, presidente della commissione politica sociali Barbara Figliolia. “La vita delle persone vale più dei formalismi e viene prima delle leggi” ha detto la presidente definendo vergognoso quanto accaduto. “Gli operatori hanno salvato vite umane e oggi si ritrovano bloccati in città per una legge che mi appare antistituzionale. Oggi più che mai si avverte la necessità di cambiare questa normativa: chi salva vite umane non può essere sanzionato ! ci aspettiamo un provvedimento immediato rispetto a ciò. In commissione ho accolto la richiesta della consigliera Claudia Pecoraro e chiediamo al sindaco di esporre la bandiera della Geo Barents a Palazzo Guerra in segno di solidarietà”.