ALL’ARECHI ECCO LA DOMENICA DEL VAR –

Due ore e mezza di attesa non prevista per una partita che sarebbe dovuta cominciare alle 15 di una domenica di fine estate e che invece è iniziata alle 17.30 per una disfunzione del Var. Problemi di connessione tra Salerno e Lissone dove è ubicata la mitologica Var Room dove le telecamere posizionate in tutti gli stadi di A e B inviano le immagini di servizio con cui ogni azione viene vivisezionata dai varisti che comunicano con l’arbitro in campo. Ieri, proprio in seguito ad un consulto al Var, il signor Bonacina ha assegnato al Pisa un rigore che dal vivo non aveva fischiato, non avendo neanche visto il contatto tra il piede di Verde e quello di Beruatto. Pippo Inzaghi lo ha detto a fine gara: se c’è il Var, meglio. Si sarebbe potuto per la verità fare anche senza visto che il regolamento lo prevede in casi eccezionali. La Lega ha offerto una soluzione, forse perché non c’era accordo tra le due società sul punto, e si è atteso che da Napoli e Nola giungessero all’Arechi i supplenti varisti. Oltre 15 mila persone, anche se i molti tifosi del Pisa e anche più di qualcuno di casa hanno preferito tornare a casa, si sono trovate così ad attendere i due arbitri come si fa col tecnico della lavatrice o con le squadre delle società che gestiscono la linea elettrica o quella telefonica per le utenze private. Qualcuno s’è sentito ostaggio, visto che non è previsto nel regolamento d’uso dello stadio Arechi che, una volta superato il tornello, si possa uscire e rientrare, qualche altro s’è sentito come in un Grande Fratello. Per fortuna non sono state segnalate grosse criticità, ma a Salerno ieri s’è affermato un principio e si è riscritta la storia del calcio ai tempi del Var creando un precedente e quindi stabilendo un punto di non ritorno. D’ora in poi, qualunque squadra potrà disconoscere l’autorità dell’arbitro, chiedendo di non giocare se il Var non funziona. Inoltre, si pone un problema di ordine pubblico ma anche di vivere civile: si può chiedere a chi ha pagato un biglietto di scegliere tra il restare all’interno dello stadio per ore e ore in attesa che si risolva il problema o lasciare l’impianto perdendo i soldi spesi e il diritto ad assistere all’evento? Salernitana – Pisa tanti anni fa fu la partita passata alla storia per le lacrime di Zenga. Quella di ieri diventerà la partita giocata a distanza di oltre due ore dall’orario stabilito per i capricci della fibra ottica e del Var.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto