APPALTI E GARE: FRANCO ALFIERI ARRESTATO PERCHE’ VOLEVA VINCERE ANCORA –

Si era messo in testa di dover vincere anche l’appalto per un tratto dell’Aversana e della Fondovalle Calore, il presidente  della provincia Salerno, Franco Alfieri da ieri  in carcere con accuse pesanti , aver costruito su misura come sindaco del comune di Capaccio Paestum gare d’appalto da far vincere agli amici , come la Dervit, i cui titolari Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria sono ai domiciliari, cosi come la sorella di Alfieri, Elvira alla guida dell’impresa di famiglia,  Alfieri Impianti nella quale fino al 2022 detenevano quote anche figlia e nipote. Ai domiciliari anche il factotum di Alfieri, Andrea Campanile che effettuava sopralluoghi e partecipava a riunioni anticipando notizie e informazioni al presidente,  un responsabile tecnico del comune di Capaccio, Carmine Greco ed un tecnico Carmine Landi che ha firmato senza averli mai fatti dei progetti . Alfieri sapeva  di essere finito nel mirino della procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli  tanto da aver fatto bonificare le stanze di palazzo Sant’Agostino con un metal detector  per cercare la presenza di eventuali dispositivi per le intercettazioni: anche per questo, chiedeva di lasciare i telefoni in una stanza e parlava in un’altra così come sceglieva di comunicare ed utilizzare dei pizzini in carta al posto di parlare, che poi venivano stracciati. Alfieri aveva assunto secondo l’inchiesta una gestione monopolistica del suo mandato politico. Lo ha dichiarato anche nell’inchiesta un ex assessore e presidente del consiglio comunale di Capaccio. Le indagini sono ancora in corso anche in relazione alle ulteriori gare di cui Alfieri parlava nelle intercettazioni  dei 110 milioni di euro relativi Fondovalle Calore in cui la provincia era ente attuatore.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro