Dei giochi senza tempo, affascinanti e spesso che creano legami. E soprattutto che resiste alla tecnologia camminando in parallelo con essa. Parliamo dei più bei giochi della cultura campana, simboli ed espressioni di una cultura che ha attraversato i secoli della storia italiana e che ancora oggi fanno parte integrante della tradizione nazionale, e naturalmente locale. Giochi come la scopa, lo scopone, il tressette, la briscola e tanti altri che riuniscono ancora amici e famiglie in momenti di puro divertimento, come spesso ci ricordano i periodi di Natale. Proprio in questi momenti, dalla tombola ai giochi di carte, tutta la famiglia si riunisce per stare insieme e tira fuori dal cassetto quella passione che viene dalle tradizioni e dall’eredità ludica.
La tombola
Un tabellone con novanta numeri, cartelle da riempire e la possibilità di vincere con ambo, terno, quaterna e cinquina. E ovviamente la tombola. La tombola è una storica tradizione natalizia in Campania, un gioco particolarmente popolare nelle serate tra amici o in famiglia del periodo festivo. Questa tradizione resiste al passare del tempo anche con la diffusione dell’altrettanto popolare gioco del bingo online, ovvero la versione digitale del bingo che ha molto in comune ed è molto simile al gioco che si organizza a casa con cartelle di carta e numeretti di legno.
Il Lotto
Sulla stessa scia della tombola c’è il gioco del Lotto. Un gioco che è una grande tradizione della terra campana, che appassiona questa terra, almeno nella sua forma moderna, di almeno due secoli nonostante non sia nato a Napoli ma a Genova. Nel 1817 venne regolato da norme e indicazioni e con estrazioni a cadenza settimanale fino ad arrivare al 2023 quando straordinariamente venne introdotta una quarta estrazione settimanale. Un gioco strettamente legato alla smorfia, all’interpretazione dei sogni e ai numeri che corrispondono a ciò che si sogna, per poi giocarseli in una schedina del Lotto.
La Scopa
La scopa è forse il gioco di carte più conosciuto e diffuso in tutta l’Italia. Un gioco molto semplice dove è necessario avere memoria e capacità strategica per ricordarsi le carte giocate e utilizzare quelle corrette per mettere in difficoltà l’avversario e fare più punti possibile. Si gioca o in due o in due coppie con il classico mazzo di carte italiano. Si comincia con il distribuire tre carte a testa, mettendone quattro scoperte a terra. Il primo giocatore, posto alla sinistra del cartaro, inizia il gioco e il suo obiettivo è quello di prendere una o più carte per terra. Se non può farlo in base alle carte che ha in mano deve comunque scartarne una. Per prendere le carte da terra deve trovare o una di pari valore a quella che si ha in mano oppure sommare il valore delle carte a terra affinché facciano insieme una di quelle che si ha in mano. Scartata la carta il turno passa al giocatore alla sua sinistra e così via. La “scopa” avviene quando un giocatore prende in un sol colpo tutte le carte presenti ‘per terra’. Al termine di tre giri il mazziere distribuisce altre tre carte coperte a ciascun giocatore, fino a che il mazzo non finisce, per poi passare alla conta. I punti si danno in base a diversi criteri: chi ha il settebello, cioè il sette di denari, ottiene un punto; chi ha più carte a denari (un punto); la primiera, ovvero chi ha una quaterna di carte forti a partire dal mettere insieme quattro sette fino a quattro re (un punto); chi ha più carte dà diritto a un ulteriore punto e ogni “scopa” vale un punto.
Scopone
Evoluzione della scopa è lo scopone, dove invece che avere tre carte in mano se ne possiedono dieci senza alcuna carta scoperta per terra. Molto più difficile e impegnativo perché ci vuole ancora più memoria e strategia, poiché si parte da una base di gioco totalmente vuota e alla cieca.
La Briscola
Altro gioco diffusissimo è la briscola dove il mazziere distribuisce tre carte a testa mentre il mazzo che è avanzato si mette al centro del tavolo con una carta scoperta che diviene il seme di briscola. Il gioco si può fare in due o in due coppie e il giocatore alla sinistra del mazziere inizia a giocare e lancia una carta e prende il giocatore che ha lanciato la carta con il valore più alto del seme giocato dal primo giocatore, a meno che non si giochi la briscola che in quanto jolly permette di prendere tutte le carte. Si chiude così la mano e i giocatori prendono una carta a testa dal mazzo di terra per ritornare ad avere tre carte in mano. Così via finché non finiscono le carte. I punti si contano sulla base di valori che hanno le carte: l’Asso vale 11 punti, il 3 vale 10 punti, il Re 4 punti, il Cavallo 3 punti ed il Fante 2 punti. Si vince arrivando a 61 punti.
Tressette
Uno dei giochi più belli è il tressette il cui scopo è giocare una mano rispondendo al seme giocato dal giocatore di turno. Si distribuiscono dieci carte ciascuno, con due coppie di giocatori. Inizia il primo che gioca una carta di un seme a sua scelta e gli altri giocatori devono rispondere a seme. Se non si ha una carta dello stesso seme si gioca comunque una carta, definito “piombo”. E così via mano dopo mano. Esaurite le carte si contano i punti. l’Asso vale 1 punto, le Figure, i due e i tre valgono 1/3 di punto per arrivare poi a vincere una partita con 11, 21 o 31 punti. In più si aggiungono tre punti con la combinazione di carte a gioco aperto: il “buongioco”, avendo in mano un tris (o anche quattro) di assi, due o tre; e la “Napoli” con asso, due e tre dello stesso seme in serie.
Sette e mezzo
Il gioco immancabile a natale. Il mazziere distribuisce una carta ad ogni giocatore che chiedendo, o meno, di aggiungere una carta che il mazziere distribuisce deve arrivare a fare un massimo di 7 e mezzo, ovviamente puntandoci sopra del denaro. Si vince battendo il punteggio del banco senza “sballare”, cioè senza superare il sette e mezzo. Le carte valgono il loro valore mentre le figure valgono mezzo. Il dieci di denari è la ‘matta’, a cui si può dare il valore che si vuole.