SIAMO ARRIVATI AL PUNTO DI NON RITORNO, LA SALERNITANA E LA GENTE DI SALERNO NON MERITANO UNO SCEMPIO SIMILE: AL DI LA’ DEL RISULTATO DA OGGI PARTE LA NOSTRA CONTESTAZIONE A QUESTA SOCIETA’ CHE STA PROSEGUENDO IL DISASTRO GESTIONALE DELLA PASSATA STAGIONE.
Si apre così il duro comunicato del Centro di Coordinamento che ieri sera si è riunito per stabilire la linea da adottare per stimolare la società, meglio ancora la proprietà della Salernitana. Bisogna svegliarsi, intervenendo con decisione prima che gli eventi precipitino, ammesso che i 13 punti in 14 giornate ed il terzultimo posto in classifica non siano di per sé condizione necessaria e sufficiente per ritenere che la Salernitana rischi grosso, preso atto della distanza della proprietà. C’è un solo uomo di calcio all’interno della compagine dirigenziale granata ed è Gianluca Petrachi, direttore sportivo che ha operato in condizioni di emergenza in estate e a cui l’ad Milan ha rimandato le responsabilità in fatto di allestimento della squadra ed anche in merito alla scelta degli allenatori. Quello che Petrachi aveva davvero scelto è Gaetano Fontana, dopo l’addio di Sottil a giugno. Non si sa se sarebbe andata meglio o peggio, ma, visto che Martusciello, liberato dalla Lazio con un notevole incentivo all’esodo, è stato poi nei fatti sfiduciato già a metà settembre e che Colantuono era sotto contratto ed era stato chiamato a guidare la squadra già nella parte finale dello scorso indecente campionato di massima serie, tanto valeva ricominciare da lui se poi, in occasione del suo ritorno in panca dopo la sconfitta col Bari, Petrachi ha detto che era la migliore soluzione possibile. Ed allora, come da quasi due anni a questa parte accade, c’è da rilevare una mancanza di programmazione e di lucidità nelle scelte più importanti ed è questo il grande capo di imputazione per Iervolino e chi ne fa le veci in città. La scelta di Petrachi avrebbe potuto dare una svolta se al diesse fosse stata data un po’ più di autonomia in estate quando c’era bisogno di prendere un centravanti che facesse gol. Questo, almeno questo, ad un dirigente che aveva ceduto e tagliato per decine di milioni di euro andava concesso. Ed invece si è voluto insistere sulla linea del rigore, dei paletti strettissimi, dello scarso interesse per le vicende tecniche quando con molto poco si sarebbe potuto allestire una squadra più completa ed in grado di stare lontana dai guai. Ed invece ora la partita con la Carrarese di domenica diventa una sorta di spareggio, di prova d’appello da non fallire per non consegnarsi ad un dicembre di affanni e sofferenze maggiori di quelli che novembre ha già inflitto ad una tifoseria che ha mostrato pazienza e maturità e che non è stata affatto corrisposta dall’atteggiamento della società. Le iniziative e le forme di contestazione con l’obiettivo di richiamare l’attenzione e stimolare chi di dovere ad agire da parte della tifoseria organizzata sono un segnale. La parola passa ora al club e, si spera, che nel frattempo a rispondere sul campo provveda finalmente anche la squadra. “La situazione della squadra granata – si legge nella nota odierna del Centro – è sotto gli occhi di tutti: risultati scarsi e deludenti, molti atleti probabilmente non idonei a combattere nella “palude” della serie cadetta, una società praticamente fantasma e senza alcun rapporto reale con la piazza. Ecco perché diciamo che siamo giunti in riva al fosso e oltre non si può andare. Abbiamo atteso e riflettuto molto sul da farsi, in questo 2024 fatto unicamente di amarezze, mortificazioni e rabbia repressa in ognuno di noi. Ma è arrivato il momento delle decisioni importanti, sempre e soltanto per l’amore che NOI – e non anche la società – abbiamo per la maglia granata. Ecco perché il Centro Coordinamento Salernitana Clubs annuncia da oggi l’avvio di una contestazione permanente a questa società ed al suo management, che si concretizzerà sia allo stadio Arechi in occasione delle gare casalinghe della Salernitana che fuori casa. A Salerno ed in ogni angolo d’Italia – grazie alla collaborazione dei club affiliati sul territorio nazionale – la tifoseria organizzata farà sentire forte la propria insoddisfazione per la gestione a dir poco fallimentare della Salernitana”. Sostegno ai calciatori, contestazione verso la società: “E’ questo l’ultimo appello alla società di Danilo Iervolino. Fino ad oggi solo PAROLE E PROMESSE. Se vuole DAVVERO il bene della Salernitana adotti le contromisure necessarie con i FATTI (a partire dal mercato di gennaio) per invertire la rotta, altrimenti ne tragga le logiche conseguenze, venda la società e ci saluti. Per quanto ci riguarda – in conclusione – noi siamo i tifosi della Salernitana e non lasceremo mai sola la Bersagliera!”