Fisica, scienza, statistica e giochi hanno un comune denominatore: il calcolo della probabilità. Ritroviamo la teoria, solo per fare due esempi, tanto nel funzionamento dell’intelligenza artificiale tanto in quello dei protocolli di sicurezza. La sua evoluzione è tutt’altro che recente e un contributo decisivo lo ha ricevuto proprio da Émile Borel, che venuto al mondo il 7 gennaio 1871, avrebbe cambiato il suo destino.
Oggi la teoria in questione, infatti, ha tantissimi campi di applicazione, ma ciò non sarebbe stato possibile senza l’intuizione del matematico francese, che per primo si approcciò alla teoria della probabilità rapportandola alla fisica e alla matematica. Egli arrivò a sentenziare la presenza di spazi di calcolo infiniti e lo fece attraverso il paradosso della scimmia.
L’idea è che una scimmia possa attraverso infiniti tentativi riuscire prima o poi a digitare l’intera Divina Commedia sulla tastiera. La complessità insita nel raggiungere tale obiettivo non lo rende impossibile dal punto di vista logico, ma questo solo se si considera che il margine di tempo che la scimmia ha a disposizione è infinito.
Borel fu anche il primo ad introdurre il concetto di “teoria dei giochi a somma zero”, che implica cioè la situazione in cui, in presenza di due giocatori, la vincita dell’uno comporta la perdita dell’altro.
Egli rifletté anche sulla scelta casuale, e dunque imprevedibile, di più strategie, dando vita al concetto di strategie miste, che oggi è applicato in ambito finanziario, ma anche ludico. Nel primo caso lo rivediamo negli investitori che diversificano il portafoglio, per avere maggiori possibilità e margini di guadagno. Nel secondo caso basti pensare ai giocatori che analizzano i trucchi per le roulette e decidono di optare per la combinazione di più strategie per avere maggiori probabilità di vincita.
In sintesi, dunque, anche se molte delle intuizioni di Borel sono state sistematizzate da altri successivamente, i suoi studi sono stati fondamentali per ottimizzare anche indirettamente alcuni processi odierni. Per tornare agli accenni iniziali, in ambito informatico proprio l’imprevedibilità e la causalità oggi sono utili per la creazione di password sicure. Dall’altra parte, invece, l’IA si serve del calcolo probabilistico per gli algoritmi di machine learning e in tante altre circostanze.
Insomma, inconsapevolmente, Borel oltre un secolo e mezzo tracciava i confini di un percorso in cui oggi siamo totalmente immersi.