Menichini resta in sella, Fabiani pure e la lunga notte dell’Arechi si sarebbe conclusa soltanto con l’accordo per lo sponsor tecnico. Ovviamente c’è dell’altro. Ieri c’è stato un lungo faccia a faccia nel ventre dell’Arechi in cui le parti hanno fatto le ore piccole. Ognuno è stato chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. L?ennesimo ribaltone in panchina, a questo punto, è ritenuto inutile dallo stato maggiore granata. Per il momento si punta almeno al quart’ultimo posto. Almeno i play out per scongiurare lo spettro della retrocessione diretta che pure sembra dietro l’angolo. Poi sarà il tempo dei bilanci.
Lo scialbo pareggio nello scontro diretto con il Vicenza è lo specchio di una stagione amara che rischia di concludersi nel peggiore dei modi. La Salernitana ha perso l’ennesima occasione per fare un balzo importante nella corsa salvezza. I granata sono terzultimi in classifica con 37 punti a cinque giornate dal termine. A finire sulla graticola è il tecnico Menichini per le scriteriate scelte tecniche che non hanno convinto nessuno. La cura Menichini ha portato in dote poco o nulla e la squadra continua a viaggiare con la media di un punto a partita. Numeri che condannano la Salernitana alla retrocessione. Il tecnico ieri ha sbagliato e tanto, ma le colpe sono anche altrove. In primis della proprietà che ha consentito a tutti, ma proprio tutti, di avere degli alibi.
Ieri al triplice fischio finale, dopo i fischi – copiosi dell’Arechi, Lotito e Mezzaroma si sono fiondati negli spogliatoi. Fischi e contestazione anche per la società che ha tenuto a rapporto tutti, fino a tarda notte. I due co-patron si sono trattenuti a lungo in una stanza nel ventre dell’Arechi prima con Menichini, poi con il diesse Fabiani, poi con entrambi ed infine si sono spostati nella sede sociale, sempre all’Arechi, per parlare con lo sponsor tecnico (in via di rinnovo il contratto per altri due anni con la Givova). Lotito ha chiesto spiegazioni, non ha capito e men che meno gradito l’esclusione di Coda dall’undici base. Si è parlato anche dei tanti dissapori con buona parte del gruppo che filtrano e sono giunti all’orecchio dei patron. All’incontro che si è protratto oltre l’una di notte ha preso parte in un secondo momento anche Alberto Bianchi. L’ex difensore, oggi factotum della Salernitana, è anche collaboratore di Menichini sulla panchina granata. Una panchina a cui Menico resta aggrappato, ma che è in continuo fermento. Ne mancano cinque alla fine, cambiare ancora è stato giudicato inutile, ma è stata rimarcata a tutti l’assunzione di responsabilità. Concedere altri alibi, dopo avere sbagliato in estate, sbagliato allenatore, sbagliato a non esonerarlo dopo Como, sbagliato campagna di riparazione, e soprattutto sbagliato a riprendere Menichini, con l’aggravante di averlo fatto a mercato concluso, sarebbe davvero troppo. E’ giusto che ognuno si prenda le sue responsabilità. E a fine stagione si tireranno le somme.