Rimandati a giugno. La squadra, ma anche il tecnico, diciamolo subito. Il tempo di calcoli e tabelle è finito. Adesso c’è una sola certezza: la salvezza della Salernitana passa per gli spareggi play-out. Leonardo Menichini ed il suo staff adesso dovranno ricaricare le batterie e trovare nuova linfa per il rush finale di 180’ in cui la Salernitana si gioca tutto. L’intera stagione, il campionato, la permanenza in serie cadetta. La serie B, insomma, che è un patrimonio inestimabile per tutta la città e la sua provincia. Ecco perché sarebbe opportuno, per non dire vitale – a tutte le latitudini – evitare l’esercizio stucchevole di calcoli e tabelle. A partire da quello che poteva essere fatto e non è stato fatto, passando per i tanti alibi e le occasioni mancate, fino ad arrivare ai numeri nudi e crudi.
Ieri sera Menichini, poco dopo il triplice fischio finale con i tre punti in tasca ai danni della cenerentola Como, si è presentato davanti a microfoni e taccuini con una sua tabella bene impressa nella testa. Il suo score da quando è tornato sulla tolda della nave. I numeri dicono che con lui in panchina la Salernitana ha collezionato 22 punti in 18 partite. Ne pochi, ne troppi. Ma estremamente pericolosi se adesso, con questo tesoretto in tasca ed una proiezione nell’arco di tutto il campionato, l’allenatore di Ponsacco si sentisse implicitamente appagato e affrancato da ogni responsabilità futura. Non è così, Mister. Non è ancora tempo di bilanci. Farli oggi sarebbe molto pericoloso in ottica play out. Adesso bisogna soltanto resettare tutto e ripartire da zero: ci si gioca il campionato in uno scontro diretto su due partite, con il considerevole vantaggio del fattore campo nella gara di ritorno e, soprattutto della migliore posizione in classifica che consentirebbe alla Salernitana di mantenere la categoria anche con due pareggi di fila nell’arco dei 180’.
Ecco perché dire o elencare il cammino, il percorso, i punti conquistati da parte del tecnico serve a poco. I fatti dicono che la Salernitana ha acciuffato per i capelli la chance dei play out che soltanto pochi mesi or sono sembrava una chimera. C’è di più. C’è anche una quota play out – i 45 punti conquistati da Pestrin e compagni – che è tra le più basse nella storia dei campionati cadetti con i tre punti in palio. Invece di fossilizzarsi su numeri e media punti (il suo 1,22 contro lo 0,95 del suo predecessore…), Menichini farebbe bene a concentrarsi solo ed esclusivamente sul doppio spareggio. Sarebbe gravissimo se il tecnico pensasse che la sua missione l’ha comunque compiuta. Significherebbe essersi accontentato quando la partita è ancora aperta e la B tutta ancora da difendere.