E’ un dejavù, un film già visto. Identica è la contrapposizione tra le parti perchè se da un lato la ripresa delle attività e la messa a regime dei forni delle fonderie Pisano serve a scongiurare il pericolo di chiusura definitiva, dall’altra ci sono i comitati, i residenti, gli esponenti di alcune forze politiche che puntano con decisione l’indice verso l’inadeguatezza dell’impianto. D’accordo con le verifiche da parte degli ispettori dell’Arpac ma certe storture che da anni caratterizzano l’operato dello stabilimento non possono essere sanate nel giro di un mese, il tempo di sospensione dell’attività, imposto dalla Regione.
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