Ancora nulla di fatto tra la Regione Campania e l’Inps per superare l’attuale organizzazione di accertamento delle invalidità dei cittadini in provincia di Salerno. Le visite medico-legali continueranno a svolgersi solo a Salerno e Nocera Inferiore, almeno per tutto quest’anno, avendo la Regione Campania e l’Inps concordato una proroga della convenzione scaduta a maggio. “Finora sono state tradite tutte le aspettative – ha commentato il segretario generale della Cisl di Salerno, Matteo Buono- e gli impegni che erano stati presi dalle parti interessate durante l’audizione dello scorso novembre nella sesta commissione consiliare permanente dell’ente di Palazzo Santa Lucia, presieduta dall’on. Tommaso Amabile. Continuiamo a ritenere essenziale che si attrezzino con urgenza poli territoriali per l’accertamento delle invalidità nei comuni sedi di Sala Consilina, Sapri e Vallo della Lucania”. L’attuale ubicazione delle sedi di accertamento a Salerno e Nocera Inferiore penalizza fortemente il territorio provinciale e, in particolare, i cittadini del Cilento, del Vallo di Diano, della zona degli Alburni, del Tanagro e della Valle del Calore, costretti a sobbarcarsi a lunghi viaggi per raggiungere le sedi suindicate. “Non è più sopportabile, soprattutto la posizione dell’Inps – ha continuato Buono – che cerca di ottenere una revisione oltremodo onerosa della convenzione e, quindi, una compartecipazione alle spese da parte della Regione, speculando sul disagio vissuto dalle persone. Ne’ che quasi mezzo milione di cittadini possa essere ancora oltre ostaggio della mala burocrazia e, in particolare della casta dei medici dell’Istituto di previdenza che sarebbero da freno alla nuova organizzazione, lamentando carenze nell’organico”. Infine, un richiamo alla politica ed al Governatore on. De Luca. “E’ più che mai indispensabile che la rappresentanza politica espressione del territorio, a tutti i livelli, faccia pressione nei confronti dell’Inps perché risolva la problematica – ha concluso Buono – e che il presidente De Luca la faccia rientrare tra le priorità di una parte della provincia che si spopola sempre di più, anche per mancanza di servizi come quelli non resi dall’Inps” .
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