SALERNO OSTAGGIO DEI PARCHEGGIATORI ABUSIVI –

La campagna elettorale è finita, è tempo di rimettersi a lavoro. Ci sono i grandi progetti da realizzare, le grandi opere da avviare o da portare a completamento, quel miliardo di euro stanziato dalla regione Campania da investire, ma c’è, intanto, da riprendere in mano la città, da restituire vivibilità, decoro e sicurezza ad una comunità. Il tempo dei proclami è finito, c’è da lavorare e sul serio anche perchè è evidente che la situazione stia lentamente, ma progressivamente, peggiorando. Ad esempio sta clamorosamente ritornando d’attualità e in maniera anche più marcata rispetto al passato, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi; vere e proprie squadre di microdelinquenti che si sono spartiti il territorio in maniera scientifica. Inutile catalogarlo come fenomeno isolato, la versione non regge. Non c’è angolo della città di Salerno che non sia letteralmente presidiato da nuovi e vecchi estorsori, spesso presenti anche in prossimità di parcheggi gestiti da Salerno Mobilità. Ecco, ad esempio, toccherebbe in primis al personale della municipalizzata controllare le zone, avvisando, laddove se ne avverte la necessità, le forze dell’ordine. Troppe volte si è costretti a pagare il pedaggio due volte: quello dovuto e quello gentilmente estorto…. Succedo oggi che anche zone franche, come ad esempio Parco Arbostella dove il parcheggio è libero, è da qualche tempo preda di parcheggiatori abusivi, addetti al pizzo, presenze poco rassicuranti, di certo noiose. Ecco riprendere in mano la città significa proprio questo, farlo con il personale a disposizione, di concerto con polizia, carabinieri e guardia di finanza il minimo sindacale. Intanto si fa fatica ad individuare, tra tutti gli assessori nominati dal sindaco Napoli, il riferimento istituzionale per far fronte al problema a meno che non si voglia scaricare anche questa responsabilità sulle spalle di De Maio visto che è stata affidata a lui la delega alla mobilità. Oggettivamente sarebbe troppo, sicuramente, una forzatura vista la delicatezza del problema. Il corpo dei vigili urbani tra mal di pancia e spaccature interne lamenta un’impossibilità strutturale, organica, e dunque fa rimbalzare le responsabilità sulla politica, quest’ultima, di rimando un po’ fa spallucce, un po’ si scrolla di dosso il problema alzando le braccia al cielo, in mezzo i cittadini. Siamo ancora in ricreazione?