DANNO ERARIALE: INDAGATI CALDORO, BASSOLINO E ROMANO

Un danno erariale di oltre 27 milioni di euro, per l’omessa bonifica e la mancata messa in sicurezza delle discariche campane, è stato accertato dalla Guardia di Finanza e dalla Corte dei Conti a carico di esponenti politici, dirigenti, funzionari della Regione e di vari Comuni, ritenuti responsabili di non aver adottato le misure necessarie alla bonifica e messa in sicurezza di numerose discariche, mettendo gravemente a rischio la salute dei cittadini e arrecando gravi danni all’ambiente. L’indagine coordinata dal sostituto procuratore generale della Corte dei Conti Donato Luciano, attraverso la quale è stato accertato un danno erariale di 27 milioni di euro, riguarda i rilievi mossi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea allo Stato italiano per violazioni riguardanti, complessivamente, 200 discariche italiane non conformi alle direttive europee sui rifiuti. Di queste 14 contengono rifiuti pericolosi e 48 si trovano in Campania. Secondo la Guardia di Finanza e la Corte dei Conti i vertici degli Enti competenti non avrebbero adottato tutte le misure necessarie malgrado la Legge fosse esplicita sull’attribuzione delle competenze e benché i progetti di bonifica fossero stati ampiamente finanziati dalla Regione Campania nel giugno del 2013. L’Unione Europea ha condannato l’Italia a pagare una somma forfettaria di euro 40 milioni e penalità semestrali pari a 43 milioni di euro, fino alla completa esecuzione delle relative sentenze di condanna della Corte di Giustizia. Tra i destinatari dei 15 inviti a dedurre emessi dalla Procura della Corte dei Conti e notificati dalla Guardia di Finanza per l’omessa bonifica di 48 discariche campane figurano gli ex presidenti della Regione Campania, Antonio Bassolino e Stefano Caldoro e l’ex assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano.

Autore dell'articolo: Marcello Festa