FONDERIE PISANO: S’ALLARGA L’INDAGINE

Dopo i sette avvisi di garanzia notificati a fine giugno dal Nucleo ecologico dei carabinieri a imprenditori e tecnici, e dopo gli altri otto che giovedì pomeriggio sono stati recapitati dalla polizia giudiziaria a dipendenti dell’Arpac, i riflettori degli inquirenti pare si stiano orientando verso Comune e Asl.

Nel mirino ci sarebbero i pareri che sia l’Amministrazione comunale sia l’Azienda sanitaria hanno fornito nel corso della procedura autorizzativa: iter complesso svoltosi in parte in conferenza di servizi, che dopo un primo sequestro permise all’impianto di andare avanti con un’Aia (autorizzazione integrata ambientale) che secondo la Procura non doveva essere concessa e che comunque non sarebbe stata rispettata. A chiamare in causa il Comune il comitato “Salute e vita” che ha rilevato l’assenza, nelle procedure autorizzative dell’impianto, del parere del sindaco sull’impatto ambientale. Un parere che sarebbe stato obbligatorio e non poteva essere sostituito dal silenzio assenso cosa che invece è avvenuta. Di qui il coinvolgimento di Palazzo di Città.

Autore dell'articolo: Marcello Festa