INCHIESTA PIAZZA DELLA LIBERTA’: LA DIFESA DI DI LORENZO

Ha respinto con decisione ogni addebito, puntualizzando l’assoluta regolarità del procedimento. Alberto Di Lorenzo si è difeso con cognizione di causa davanti al giudice dell’udienza preliminare Piero Indinnimeo, che a fine settembre deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio per lui e altre 25 persone tra cui il presidente della Regione, nell’ambito dell’inchiesta su Piazza della Liberta’. Il dirigente comunale è accusato di concorso in turbativa d’asta, per aver consentito alla Esa dei fratelli Esposito di aggiudicarsi con un ribasso del 38 per cento l’appalto per la pavimentazione della piazza. Per i magistrati la gara d’appalto è stata turbata con mezzi fraudolenti, inserendo nelle analisi dei prezzi fatte dai progettisti un’alta incidenza della manodopera noli e trasporti e, di contro, “una sottostima delle stesse nelle analisi redatte dall’aggiudicatario”. Secondo Di Lorenzo, invece, quel ribasso del 38 per cento era in linea con la media nazionale, tanto più in un momento di crisi in cui le imprese si accontentavano di stringere al massimo la forbice dei ricavi pur di aggiudicarsi l’appalto e restare sul mercato. L’ex capo staff del sindaco De Luca ha così ricostruito con l’ausilio del difensore Arnaldo Franco un iter fato di undici riunioni, ricordando che alla Esa fu chiesta giustificazione del ribasso e che un’altra commissione, collaterale a quella di aggiudica, ritenne quelle giustificazioni fondate. L’udienza preliminare è stata aggiornata a settembre, quando i pubblici ministeri Guglielmo Valenti e Antonio Cantarella ribadiranno la richiesta di rinvio e inizieranno le arringhe dei difensori.

Autore dell'articolo: Marcello Festa