In una lettera aperta, i comitati No Crescent ed Italia Nostra manifestano le loro perplessità sull’eventuale presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, all’inaugurazione del Crescent.
Questo il testo della lettera:
“Egregio Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
i cittadini consapevoli, che si informano e lottano, in forma organizzata, per l’affermazione della legalità, che si impegnano per la tutela del patrimonio ambientale, per la difesa del territorio, hanno poco di che stare allegri.
Leggere sui quotidiani (Il Mattino, ed. 30 luglio 2016) la notizia del Presidente del Consiglio che si dice pronto ad inaugurare il Crescent, un condominio privato fino a poche settimane fa sottoposto a sequestro penale, progetto al centro di un processo penale per lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio e altro, che vede imputati amministratori pubblici, l’attuale Governatore della Campania, funzionari della Soprintendenza e costruttori privati, con il Ministero dei Beni culturali costituito come parte civile, è fatto in grado di scoraggiare chiunque, anche gli spiriti più resistenti.
Lo Stato, in una delle espressioni più alte, si disinteressa della speculazione privata, portata avanti nello stesso stile degli anni ’60, del mancato rispetto delle norme sul paesaggio, dei vincoli ambientali, dell’aggressione al territorio con la incredibile deviazione di un torrente, il Fusandola, già triste protagonista di una devastante alluvione, per lasciare campo libero al cemento, al mercato immobiliare, all’odore dei soldi.
Eppure la Presidenza del Consiglio era stata informata con precisi dossier delle associazioni sull’intervento in località Santa Teresa, avrebbe potuto approfondire la questione, avrebbe dovuto approfondire, considerando che i vincoli ambientali sono di competenza statale, e l’assetto del territorio, o meglio il suo dissesto senza freni, è materia che interessa lo Stato, quello con la “S” maiuscola.
E pensare che sul riferito spostamento del torrente, avvenuta in zona a grave rischio idrogeologico e in palese spregio delle Misure di Salvaguardia della Costa, le associazioni hanno più volte presentato articolati dossier, oltre che alla Procura competente, all’Agenzia nazionale contro i dissesti “Italia sicura”, ente allora retto da Erasmo D’Angelis, poi passato alla direzione di un giornale di partito.
“Italia sicura” di Erasmo D’Angelis non ha risposto, non ha aperto fascicoli, forse nemmeno ha letto.
Poi, dopo ogni tragedia, leggiamo un nuovo reportage su un paese rotto, divorato dalla speculazione, oppure sfogliamo i dati sulle statistiche internazionali che collocano l’Italia tra i paesi più corrotti dell’occidente, tra i più corrotti del mondo. E non ci meraviglia se l’ultimo Rapporto sulle ecomafie segnala che sono 18 mila gli immobili costruiti illegalmente, se la Campania è in testa alla classifica degli illeciti, con un tasso di abusivismo tra i primi in Europa, se le province di Napoli e Salerno sono tra le due più colpite, rispettivamente con 1.579 e 1.303 reati ambientali.
Di fronte ad un panorama tanto deprimente, piuttosto che indicare misure concrete per provare ad invertire la rotta e collocarci tra i paesi più avanzati e civili, lei, Signor Presidente, si preoccupa di impegnarsi ad inaugurare un condominio privato rivestito di colonne doriche posticce.
Tutto scorre, sosteneva Eraclito, anche la sua Alta carica è pro tempore, e si perderà nell’aria quel pezzo di nastro che taglierà al momento della (triste) inaugurazione di un palazzone che ha leso la dignità delle istituzioni, distrutto il paesaggio, la civiltà, la speranza”.
Deferenti saluti,
Comitato No Crescent Italia Nostra Salerno