L’approssimarsi della festa patronale a Salerno si accompagna da qualche anno con polemiche, tensioni e veleni. Il contesto in cui si rende omaggio al Santo Patrono dovrebbe essere ben diverso, ma, quando si mischiano sacro e profano, tradizione, devozione ed un certo orgoglio personale, alla fine capita di assistere anche a questo. Dopo le frizioni di un paio di anni fa tra Monsignor Moretti ed i portatori, quest’anno la materia del contendere è l’iniziativa di don Michele Pecoraro, parroco del Duomo, che ha voluto portare la statua di San Matteo in peregrinatio. Il Santo Patrono visiterà le parrocchie di Fratte, Santa Margherita e Sant’Eustachio, lasciando per circa una settimana la sua sede istituzionale. Un’iniziativa tesa a favorire la conoscenza del Santo Patrono anche in altre zone della città, dal momento che il 21 settembre, giorno della processione, il simulacro dell’evangelista attraversa le vie del centro cittadino soltanto. Sull’iniziativa del parroco del Duomo c’è stata la presa di posizione dei portatori di San Matteo che, pur non avendo obiettato sulla stessa, hanno manifestato una diversità di vedute con i fedeli della parrocchia di Santa Margherita che avrebbero voluto portare la statua del Santo dal Duomo alla chiesa di riferimento. I portatori, invece, avrebbero voluto portare il Santo fin nei pressi della chiesa che lo avrebbe ospitato, consegnandolo ai parrocchiani di Santa Margherita solo nei pressi della stessa. Onde evitare malumori e dissapori, don Michele Pecoraro ha deciso di evitare qualsiasi processione. La statua del Santo Patrono raggiungerà in forma privata le chiese in cui sarà possibile per i fedeli rendere omaggio e sempre in forma riservata farà ritorno in Duomo. Con buona pace, si spera, di tutti.