Tre gol subiti nelle prime tre giornate di campionato sono un passivo inferiore rispetto ad un anno fa, quando in tre gare la Salernitana di Torrente incassò cinque reti. I numeri, dunque, sono dalla parte di Sannino e della sua squadra e fa bene il tecnico a ricordare i disastri e le disavventure del passato recente, tuttavia non è che ciò possa consolare più di tanto perchè la porta di Terracciano è stata sempre violata nelle prime tre giornate e non sono mancati errori ed amnesie dei singoli o di reparto che hanno esposto il numero uno granata a rischi anche peggiori. Nel secondo tempo di La Spezia, nei primi venticinque minuti all’Arechi col Verona ed anche in alcuni momenti del match di Novara, infatti, la porta granata ha tremato, salvata dal suo estremo difensore o dai legni oppure graziata dall’imprecisione altrui. Sannino sa bene che le fortune di una squadra dipendano dall’equilibrio che essa trova tra i suoi reparti, ma la fase difensiva resta una priorità, condizione necessaria ed indispensabile per poter pensare di costruire qualcosa di importante. Una difesa imperforabile è come una casa costruita su fondamenta solide e la Salernitana ha imboccato un percorso che va in questa direzione ma che appare ancora lontano dall’approdo finale. In primo luogo, il non aver ancora trovato la definitiva quadratura tattica incide sul rendimento dei singoli come della squadra tutta. Inoltre, nel pacchetto arretrato ci sono calciatori non al top della forma, come Schiavi ad esempio, o altri, come Perico, che non sono ancora scesi in campo. Insomma, la difesa al gran completo ed al meglio delle sue potenzialità non s’è ancora vista quando siamo alla vigilia della quarta di campionato. L’anno scorso, là dietro si ballava come su una nave in balia delle onde. Quest’anno, l’impressione è che i presupposti siano diversi ma ora bisogna dare un seguito a ciò che fin qui si è provato, pensato ed anche intravisto. Partendo dagli aspetti positivi, come l’ottimo impatto di Mantovani che si sta rivelando il più affidabile del terzetto difensivo in cui Schiavi non ha ancora ritrovato la sicurezza e la reattività dei giorni migliori mentre Bernardini non pare gradire troppo il ruolo di difensore di sinistra. Resta il nervo scoperto delle corsie laterali, perchè Laverone e Vitale sono più portati a spingere che a coprire. Specie l’ex Vicenza, poi, fatica per ora ad inserirsi in una linea a 4 ed anche per questo Sannino ha sempre scelto il 3-5-2 nelle prime tre gare di campionato. La difesa granata deve crescere come tutta la squadra, godendo di maggiore protezione, ma dando anche un ulteriore segnale di compattezza e sicurezza. Contro il Vicenza si dovrà riuscire a mantenere la porta inviolata. E’ la missione di Schiavi e compagni, ma anche di tutta la Salernitana.
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