La centrale operativa 118 di Vallo della Lucania rischia la chiusura. Sindaci ed organizzazioni sindacali pronti alla battaglia. La legge regionale ha previsto che il sistema di emergenza sia basato su di una sola centrale nell’intera Provincia di Salerno, con conseguente soppressione di quella di Vallo. A far sentire la propria voce è il sindaco del centro cilentano Antonio Aloia che in una lettera inviata ai primi cittadini invita ad per unire le forze per contrastare l’ennesimo scippo alla sanità Cilentana. Aloia invita i colleghi sindaci ad approvare nei rispettivi consigli comunali una delibera per chiedere la modifica della legge regionale, nel punto che prevede la realizzazione di una sola centrale operativa, e confermare, così come previsto dal decreto regionale 49, quelle di Salerno e Vallo della Lucania che “adotterebbero la medesima operatività funzionale ed attuerebbero gli stessi protocolli in un ottica unitaria provinciale”. In prima linea, in questa battaglia, anche le organizzazioni sindacali. Biagio Tomasco della Uil in una nota inviata al governatore De Luca snocciola i dati relativi all’attività svolta della centrale operativa di Vallo negli ultimi anni. Si è passati dai 22 mila interventi del 2007 agli oltre 134 mila del 2015. La nuova organizzazione del sistema di emergenza concepita solo sulla base di meri calcoli economici, senza il coinvolgimento degli operatori del settore e delle associazioni mediche operanti sul territorio, non tiene conto della vastità della provincia di Salerno con la presenza di tanti piccoli borghi e la drammatica situazione del sistema viario, che giustificherebbero, da soli, il mantenimento della centrale operativa di Vallo, senza tralasciare l’esigenza di intervenire nel Cilento attraverso l’utilizzo di eliambulanze.
“Si badi bene – sottolinea il sindaco Aloia – quella di oggi non vuole essere la difesa di un campanile, né tanto meno di un centralino telefonico, ma piuttosto la difesa di una corretta organizzazione del sistema di emergenza territoriale che rappresenta il momento più delicato e cruciale di un sistema sanitario, chiamato a garantire sempre i tanto “decantati” livelli essenziali di assistenza.