La pioggia che minaccia seriamente la processione di San Matteo da molti devoti al Santo Patrono è interpretata in queste ore come un segnale forte. Sacro e Profano quasi si toccano; le polemiche che stanno accompagnando le celebrazioni avrebbero messo di cattivissimo umore il santo patrono. Senza voler scendere nel particolare e toccare la sensibilità del mondo cattolico è evidente come da qualche anno il momento più atteso e sentito dai salernitani si sia trasformato in terreno di scontro, di polemiche e dispetti. Normale, allora, che il Santo si adiri! Tutto nasce dalla volontà espressa e dichiarata da parte del Vescovo Moretti di voler correggere alcuni aspetti della processione, quelli che l’avevano colpito ed anche in parte rabbuiato, in occasione della sua prima apparizione sul proscenio salernitano. Nel vedere certe scene, certi atteggiamenti – diventati normali per i salernitani – Moretti maturò l’idea di cambiare qualcosa nel rituale. Quelle correzioni non furono gradite, ancora ad esempio si dibatte in Tribunale sulla rivolta dei portatori, ma soprattutto determinarono un corto circuito nei rapporti, fino a quel momento sempre in sintonia, tra la Curia e il Comune di Salerno. Vincenzo De Luca, all’epoca sindaco, mal tollerò determinate decisioni, rivendicando il ruolo centrale del Comune nel programma delle celebrazioni e nonostante la fitta opera di tanti mediatori che di volta in volta si avvicendarono quello strappo non è stato più ricucito. Oggi a Palazzo di Città non c’è più De Luca ma la guerra fredda prosegue, anzi si è inasprita. La Curia continua a non riconoscere il ruolo del Comune e altrettanto fa Palazzo di Città che si è completamente sfilato dalla scena non senza ripercussioni sulla comunità. Nessuno è disposto a fare un passo indietro. Non lo fa Moretti, forte dei suoi convincimenti etici e religiosi, non lo fa il comune. Morale il giorno di San Matteo, a prescindere dal suo significato strettamente religioso, sembra aver perso quelle caratteristiche di gioia e partecipazione popolare che lo avevano sempre contraddistinto trasformandosi, invece, in terreno di scontro, di forte contrapposizione ideologica, appunto le due facce della festa in onore del Santo: quella religiosa e l’altra decisamente meno gradevole della polemica a distanza tra la chiesa e il comune. C’erano una volta Peppone e Don Camillo…
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1 commento su “LE DUE FACCE DI SAN MATTEO – ”
francesco
(Settembre 21, 2016 - 3:01 pm)Da salernitano sono semplicemente schifato
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