Un calciatore, tre ruoli. Forse, quattro. Nella sua – finora – breve esperienza a Salerno, Alessandro Rosina ha già fatto di tutto un po’. In principio, complice l’emergenza e la necessità di adottare il 3-5-2, Rosina fu schierato da mezz’ala con tanto di gol all’esordio, a La Spezia. Prestazione generosa, ma, nelle successive uscite contro Verona e Novara, i dubbi sulla sua capacità di calarsi fino in fondo nella parte del mediano di quantità e qualità, sopprimendo i suoi istinti da giocatore creativo, indussero Sannino a cambiargli ruolo. Trequartista per la gara col Vicenza, dietro due punte e con un centrocampo a tre a dargli sostegno. Gol anche contro i veneti, ma anche tante ombre nella notte dell’Arechi, in cui fu tempesta sia per la sconfitta sia per il diluvio che si abbattè sullo stadio di via Allende poco dopo il fischio finale. Ed allora, proprio quando i venti di crisi cominciavano a soffiare minacciosi, ecco la mossa di Sannino che, a Cesena, schierò Rosina in una posizione ancora una volta diversa, seconda punta in partenza, poi vertice arretrato di una sorta di tridente spurio. Altro giro, altra posizione in campo: contro il Trapani, infatti, Rosina è tornato ad agire dietro due punte, trovando spazi e tempi per le sue giocate ed incoraggiando Sannino a confermare spartito ed atteggiamento tattico anche a Ferrara. Al Mazza, però, Rosina non ha brillato e la Salernitana ha perso. Ora c’è il Benevento, per un derby all’insegna dell’emergenza difesa che richiederà un nuovo cambio di registro. E Rosina occupa una posizione centrale nei ragionamenti del trainer di Ottaviano. L’ex del Catania potrebbe giocare da rifinitore a supporto di Donnarumma e Coda, ma anche da esterno per non separare la coppia gol che ha ritrovato continuità di rendimento sotto porta. Ma c’è anche l’idea di spostare Rosina qualche metro più avanti, seconda punta libera di svariare a sostegno di un centravanti. Sannino ci sta pensando, Rosina è pronto a qualsiasi evenienza. L’ex Catania vuole dimostrare di poter fare la differenza, di essere una soluzione e non un problema per l’allenatore e per la squadra granata. In una partita tanto attesa e così delicata uno come lui è capace di esaltarsi. Domenica si spera sarà così.
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