Dal granata al granata. Dal campo alla panchina andata e ritorno, dalla naftalina all’impiego a tempo pieno. Sembra il leit motivi del difensore, Valerio Mantovani. Il “giovane-vecchio”, così come è stato affettuosamente ribattezzato da Sannino a inizio campionato, domenica prossima torna a vestire una maglia da titolare nel delicatissimo match salvezza contro la Ternana allo stadio Arechi. Complice la squalifica di Tuia, la convocazione in nazionale del brasiliano Luiz Felipe Marchi e la parabola discendente di Schiavi, l’ex capitano della primavera del Torino è praticamente l’unico superstite per fare coppia con Bernardini al centro della difesa. Quasi certamente in un pacchetto arretrato composto da tre elementi. Una storia singolare quella di Mantovani. Classe ’96, giovane promessa della cantera del Torino, il difensore centrale originario di Roma quest’estate non è stato confermato dal Toro e la Salernitana ne ha subito approfittato, facendogli sottoscrivere un quadriennale. Operazione giusta e di prospettiva, chiariamolo subito. C’è di più. Partito sulla carta come ultimo nelle gerarchie di Sannino quando si è presentato in ritiro a Sarnano, Mantovani ha subito conquistato la fiducia del tecnico a suon di prestazioni incoraggianti e di grande personalità. A tal punto che più di una volta, il trainer granata ha fermato la seduta di lavoro durante il romitaggio estivo per bacchettare qualche attaccante a cui Mantovani non la faceva praticamente mai vedere. Non solo. Pronti via e Mantovani si è trovato ad esordire con la maglia granata nella gara di coppa Italia contro il Benevento, confermando quanto di buono si era visto in ritiro. All’esordio in campionato, Sannino lo ha premiato con una maglia da titolare a La Spezia. Posto che ha mantenuto fino alla sconfitta con il Vicenza all’Arechi, quando ha dimostrato di soffrire di più nel caso in cui la squadra si schieri con soli due centrali di ruolo. In una difesa a quattro, insomma. Panchina a Cesena, poi altre due gare da subentrato con il Trapani e con la Spal a Ferrara, fino alle cinque panchine di fila complice anche l’esplosione di un altro giovane: Luiz Felipe Marchi, in gol all’esordio con il Benevento. Da allora la stella di Mantovani sembrava essere in fase calante. Sabato scorso, però, l’espulsione di Tuia lo ha svegliato di fatto dal letargo. Sannino lo ha schierato nella ripresa, lui ha addirittura sfiorato il gol in un paio di circostanze, riprendendo confidenza con il terreno di gioco.
Domenica prossima toccherà quasi certamente a lui fare coppia con Bernardini in difesa. Probabilmente insieme a Perico, in un pacchetto arretrato composto da tre elementi. Toccherà quasi certamente a lui mettere la museruola a uno tra l’ariete Avenatti e l’estroso Falletti.